Lunedì 16 aprile 2018 alle 14.30 il Dipartimento di Scienze Sociali, Politiche e Cognitive dell’Università di Siena organizza un seminario di economia politica delle piattaforme digitali al Santa Chiara Lab, in collaborazione con cheFare.
Partecipano Robert Prey, Ignacio Gallego Perez, Antonello Romano, Stefano Picascia, Cristina Capineri, Guido Smorto, Alessandro Gandini e Adam Arvidsson.
“When everything is a platform” è un workshop dedicato al tema dell’economia politica delle piattaforme digitali (Google, Uber, Airbnb, Spotify, Facebook).
Nick Srnicek, nel suo libro Platform Capitalism (Polity 2017), analizza nel dettaglio le caratteristiche del capitalismo contemporaneo e individua l’emergere del capitalismo di piattaforma, una forma di capitalismo avanzato che si fonda sull’estrazione, l’aggregazione e l’analisi di dati, dai quali emerge un nuovo tipo di impresa commerciale: la piattaforma.
Le piattaforme, secondo Srnicek, sono infrastrutture digitali che permettono a due o più gruppi sociali di interagire tra loro. Si posizionano quindi come intermediari tra utenti differenti: clienti, investitori pubblicitari, fornitori di servizi, produttori di contenuti, distributori. Google è la piattaforma per la ricerca online, Uber la piattaforma per la domanda/offerta di taxi, Facebook per le relazioni interpersonali, Airbnb per l’offerta/domanda di affitti temporanei, Spotify per la ricerca/scoperta di contenuti musicali.
Queste aziende commerciali hanno tutte in comune l’uso di piattaforme digitali per mediare tra utenti e fornitori di servizi/contenuti e possono essere viste quindi come dei veri e propri mezzi di comunicazione, delle vere e proprie piattaforme mediali. Estendere il concetto di media oltre i confini dei mezzi di comunicazione di massa tradizionali, ci permette di estendere i confini della disciplina dei media studies e di applicare gli studi di economia politica dei media non solo a piattaforme mediali come Facebook e Spotify ma anche ad altre come Airbnb e Uber
La giornata di studi intende fornire una prospettiva unitaria di fenomeni apparentemente diversi come Uber e Facebook con un approccio tipico dei media studies, per approfondire la conoscenza del funzionamento di queste piattaforme e delle ricadute sociali che l’emergere di questo nuovo paradigma di creazione di valore sta provocando, sia nel mondo del consumo (utenti) che in quello della produzione e fornitura di servizi (lavoratori).