Sono usciti i risultati de laCall To Action, il progetto di mappatura nazionale dei nuovi centri culturali di cheFare

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    Dal 2012 cheFare si occupa di intercettare, approfondire, raccontare e connettere le varie trasformazioni legate alla progettualità culturali dal basso e agli spazi di prossimità. In Italia migliaia di organizzazioni e decine di reti portano avanti pratiche culturali collaborative basate sulla partecipazione nelle grandi città, nelle aree interne, al Sud come al Nord.

    Queste reti e organizzazioni si incontrano nei nuovi centri culturali: spazi di confronto, di scontro e di trasformazione. Dal 2020 cheFare indaga le declinazioni possibili dei nuovi centri culturali attraverso laCall to Action: un questionario pubblico rivolto a tutti i nuovi centri culturali, gli operatori e i frequentatori di spazi culturali d’Italia per tracciare una mappatura nazionale di queste realtà.

    Da febbraio 2020 abbiamo lanciato laCall to Action sul sito di cheFare. Tra il 2020 e il 2021 abbiamo raccolto 845 segnalazioni provenienti da proprietari o gestoriorganizzatori e frequentatori di nuovi centri culturali.

    Le informazioni contenute in questa mappatura sono una sintesi de laCall to Action prodotta, promossa e sviluppata da cheFare, agenzia per la trasformazione culturale.

     

    Per saperne di più visita la pagina de laCall to Action

    Oppure scarica i risultati de laCall to Action 20/21

     

    Questi dati sono inevitabilmente approssimativi in quanto basati su segnalazioni di gestori, organizzazioni e frequentatori di nuovi centri culturali. Nonostante questo, contribuiscono a fornire una fotografia, seppur sfocata, di un fenomeno cruciale di portata nazionale. Vogliono contribuire ad evidenziare l’estensione e il radicamento del fenomeno dei nuovi centri culturali. Ci auspichiamo che questa mappatura serva da stimolo ad un lavoro piu dettagliato e fondato da parte di reti, Università e Pubblica Amministrazione.
    cheFare si impegna e si impegnerà costantemente in questa direzione.

     


    I dati analizzati sono anche il frutto delle segnalazioni raccolte grazie al supporto di Fondazione Compagnia di San Paolo, Fondazione Cariplo, al sostegno di Fondazione Unipolis e ai partner che ci accompagnano nel progetto: Arci Italia, Ateatro, Fondazione Piemonte dal Vivo, L’Orgia, Labsus, Legambiente e progetto ECCO, Lo Stato dei Luoghi, NESXT, Riusiamo l’Italia, URBACT, Polo del ‘900, La Triennale di Milano, Dipartimento di Sociologia e Ricerca dell’Università degli studi di Milano – Bicocca, Università IUAV di Venezia e Master U-RISE Rigenerazione Urbana e Innovazione Sociale, Centro Internazionale di Studi Umanistici “Umberto Eco” – Scuola Superiore di Studi Umanistici (SSSUB) – Università di Bologna, Iperborea.

    Il database è stato analizzato anche grazie al lavoro degli studenti dell’Università Bocconi attraverso il progetto Dai un senso al profitto.
    Il progetto grafico è stato sviluppato da Cinzia D’Emidio con la collaborazione del team di cheFare.

    Note