Perchè amo le newsletter

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    Questo articolo è stato originariamente pubblicato su Interni Magazine. Clicca il pulsante in basso per leggere il testo completo.

    La prima puntata l’ho inviata il 13 dicembre di due anni fa: Santa Lucia. Il titolo era piuttosto pretenzioso (5 dritte per aumentare i follower su Instagram), la grafica basica, i numeri sconfortanti: 42 lettori, me compreso. Da allora, fatta eccezione per le sacrosante vacanze, non c’è stata una settimana in cui abbia inviato almeno una newsletter. Dopo circa 100 puntate di Digital Journalism (la mia personale sui cambiamenti digitali), una cinquantina di The Chat (creata un anno dopo con Ester Viola e incentrata sulle relazioni); una ventina di Loop (approfondimento settimanale di Will iniziato da poco), e qualche newsletter pensata per clienti esterni, ho più o meno capito che: 

    1. La newsletter è un (bellissimo) social network

    Mi permette di restare in contatto con i miei amici e colleghi, di farmene di nuovi e di discutere con loro di temi che mi appassionano in modo pulito, rapido e soprattutto privo di quella spocchia e acrimonia che a volte si trova su altre piattaforme (Twitter in testa). Tradotto: la newsletter è diventata il mio social network preferito. 

    Note

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