Caro energia e crisi sociale: quattro proposte per provare a uscirne

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    Questo articolo è stato originariamente pubblicato su Altreconomia clicca il pulsante in basso per leggere il testo completo

    Il caro energia sta creando una crisi sociale ed economica durissima. Tuttavia non vengono prese misure che sembrerebbero elementari. Ne indico quattro. La prima consisterebbe nello sganciare il prezzo dell’energia da quello del gas. Oggi esistono forme di produzione di energia (a cominciare dalle rinnovabili) che costano molto meno rispetto al gas ma, in base alle disposizioni europee, vengono vendute al prezzo del combustibile fossile che, essendo oggetto di speculazione, sale ogni giorno. Per una disposizione europea dunque paghiamo tutta l’energia a un prezzo altissimo anche se ne esistono altre forme che hanno costi bassi. Un’assurdità per cui esiste una soluzione facile: sganciare i prezzi dell’energia da quelli del gas.

    La seconda. I prezzi del gas sono definiti alla borsa di Amsterdam che produce una colossale montagna di scommesse a fronte di un limitatissimo volume di scambi, per uno o due miliardi di euro al giorno a fronte di un volume di 2.000-3.000 miliardi della borsa petrolifera di Londra. Perché non si elimina questa distorsione? Perché non si de-finanziarizza l’energia, magari cominciando con lo scegliere un mercato di riferimento dei prezzi che tratti maggiori volumi? Non sarebbe difficile a fronte di una crisi che sta facendo chiudere attività, sta spingendo in povertà e sta gonfiando solo i profitti finanziari.

    Note

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