Alla luce del forte attivismo che si è mobilitato in questi mesi di emergenza, a Bologna nasce Scuola di azioni COLLETTIVE: formazione e risorse per progetti ad impatto sociale e civico, un percorso di formazione e sviluppo di progetti ad impatto sociale, economico, ambientale e culturale dedicato al Terzo Settore, alle comunità, alle reti e ai cittadini attivi del territorio promosso dalla Fondazione per l’Innovazione Urbana, in collaborazione con il Comune di Bologna.

Durante l’emergenza Covid-19, l’attivismo civico bolognese si sta confermando capace di concorrere ai processi di cambiamento urbani: Scuola di azioni COLLETTIVE, in linea con la storia cittadina e con le sperimentazioni di immaginazione civica degli ultimi anni, intende sostenere e sviluppare la collaborazione in città.

A chi si rivolge:

Organizzazioni, gruppi informali o persone singole

Obiettivo generale:

In questo momento risulta centrale sostenere la capacità del Terzo Settore, di comunità e reti civiche e attivisti cittadini di favorire il rafforzamento di valori solidali e inclusivi e di catalizzare nuove alleanze sociali tra pubblico istituzionale e pubblico comunitario, confermando il tratto distintivo del modello di sviluppo urbano bolognese come leva su cui fondare processi di transizione giusta in città e azioni di risposta ai bisogni socio-economici e alle disuguaglianze inasprite dalla crisi.

Richiesta:

Per partecipare alla prima selezione, è necessario candidarsi all'avviso pubblico compilando i moduli disponibili di seguito entro le ore 12 del 16 novembre 2020.

Deadline:

16/11/2020

Cosa offre:

La Scuola di azioni COLLETTIVE prevede di supportare le idee progettuali selezionate per tutto il 2021 con un processo che favorisca il potenziamento delle reti civiche, rafforzando istanze, strategie e capacità istituzionali, con un finanziamento fino a 30mila€

Requisiti:

sostenibilità ambientale, per esempio economia circolare, mobilità sostenibile, agricoltura urbana, consumi sostenibili, sicurezza alimentare e tracciabilità, nuove filiere alimentari;

competenze digitali, per esempio alfabetizzazione ai dati, progetti di citizen science, sviluppo del pensiero critico nell’analisi delle fonti e delle informazioni, privacy e autodifesa digitale, sensoristica e robotica, uso dei dati a fini mutualistici;

servizi collaborativi, come attività di produzione, distribuzione e consumo collaborativo; nuove pratiche di welfare mutualistico; sviluppo di relazioni di comunità, anche in ottica intergenerazionale e cross-culturale;

creatività urbana, per esempio percorsi di formazione innovativa e/o diversificazione dei pubblici; progettazione e realizzazione di prodotti e servizi propri del design, della moda, dell’editoria, del settore musicale, dei new media, del gaming che prevedano il coinvolgimento attivo dei beneficiari;

benessere di comunità, per esempio promozione della salute pubblica; attività sportive inclusive per differenti età, corpi e generi; supporto comunitario alla fragilità fisiche, psicologiche e relazionali; servizi di sostegno alle nuove genitorialità; educazione sessuale e affettiva.