Pubblichiamo l’uscita della Call for Paper per il X congresso dell’Associazione Italiana di Storia Urbana (AISU) che si terrà a Torino dal 6 al 10 settembre 2022. Il congresso, dal titolo Adaptive cities through the post pandemic lens, vedrà susseguirsi incontri appartenenti a 8 diverse macrosezioni dedicate a diversi temi.

Federica Vittori, responsabile progetti ed empowerment per cheFare, ha curato assieme a Giulia Mezzalama, del Politecnico di Torino, una sessione dedicata al rapporto tra città e cura, dal titolo La dimensione urbana della cura di fronte alla crisi: il rapporto tra città e salute mentale nella prospettiva storica (macrosessione 8, L’impatto della crisi; sessione 4).

Il rapporto tra le istituzioni della psichiatria e la città ha una storia lunga e ricca di suggestioni che vede, in Italia, nella riforma dell’assistenza psichiatrica e nella chiusura dei manicomi – o meglio nella loro “apertura” alla città – l’inizio di un processo di decostruzione dei luoghi della malattia in favore di una auspicata, ma non del tutto realizzata, presa in carico da parte della città del suo ruolo di cura e di capacitazione. I luoghi della psichiatria tradizionale, storicamente noti come luoghi della costruzione e della riproduzione della malattia mentale hanno, dagli anni Sessanta del Novecento, aperto la strada a sperimentazioni basate sulla legittimazione della presenza del malato nel tessuto sociale e quindi sulla dimensione urbana – e non più solo architettonica – della cura. L’eredità di quella proposta, tanto forte da diventare politica alla fine degli anni Settanta, necessita oggi, alla luce della crisi pandemica, di una rilettura e di uno sguardo critico proiettato alle nuove dinamiche di trasformazione urbana. La recente pandemia ha infatti reso ancora più urgente il ripensamento del rapporto tra città e salute mentale: le ripercussioni in termini di benessere mentale, causate da situazioni di isolamento, paura, lutti, pressione sociale, hanno coinvolto target prima non considerati (minori, anziani sani, adolescenti, donne). Secondo le stime della Società Italiana di Psichiatria, a fronte della pandemia Covid 2019 il numero delle persone che si rivolgono ai servizi di salute mentale è destinato ad aumentare di circa un terzo, con un progressivo incremento delle giovani donne in età tra i 18 e i 35 anni. La pandemia ha poi enfatizzato il bisogno di cura di quei cittadini con problemi di salute mentale che non necessitano di servizi di residenzialità psichiatrica ma che non riescono ad avere una vita soddisfacente in termini di relazioni e di autonomia economica. Cittadini che abitano la città, ma che sono ancora vittime di stigma e pregiudizi radicati. Emerge il bisogno di elaborare nuove prospettive per ricomporre le fratture passate e recenti ripartendo dalle esperienze per immaginare comunità future più porose e inclusive. La sessione intende indagare il tema del rapporto tra città e salute mentale in una prospettiva ampia e multidisciplinare capace di mettere a confronto casi nazionali e internazionali.

 

Per partecipare come speaker è possibile inviare un Paper in italiano e/o in inglese fino al 15 aprile. La comunicazione dell’accettazione o meno del Paper avverrà entro il 15 maggio 2022.

Per maggiori informazioni clicca QUI.

Deadline:

31/03/2022

Cosa offre:

Partecipazione al congresso come speaker

Requisiti:

Inviare l’abstract dell’intervento entro il 15 aprile. L’abstract dovrà essere compreso tra un minimo di 2.500 e 5.000 battute, spazi inclusi.