Mercoledì 28 giugno alle 19.00 il 5° appuntamento con il ciclo di incontri Rosetta. Un progetto culturale nomade, ideato da cheFare e Casa della Cultura con Fondazione Cariplo, sarà da oTTo.
Si parlerà dei nuovi italiani e di quelli senza cittadinanza; del loro rapporto con la città intesa anche come centro economico, culturale e artistico, delle sfide politiche e sociali del presente e di come affrontarle.
Programma
19.00 – Rosetta è cittadina del mondo – conversazione
Partecipano:
Gabriella Kuruvilla, scrittrice
Marina Petrillo, giornalista (“il Post”)
Shi Yang Shi, attore e scrittore
Reas Syed, avvocato
Modera Stefano Laffi, Codici
21.00 – Djset di Matteo Saltalamacchia
Parlare di cittadinanza significa declinarne le dimensioni sociali, politiche e giuridiche, ma anche capire le sfide e le opportunità del vivere in una città meticcia.
Le migrazioni modificano non solo le persone che viaggiano o che arrivano, ma anche i contesti che queste attraversano, in molti casi con un arricchimento per tutti ma anche con fatiche e costi sociali e politici. Le etichette di “migranti”, “generazioni uno e mezzo”, “seconde” o “terze generazioni”, “nuovi italiani” descrivono persone che sono già parte del tessuto delle città e ne determinano le geografie, i bisogni e le trame culturali, anche se non sempre hanno accesso a una cittadinanza piena.
Il meticciato è storicamente considerato fonte e risorsa per il tessuto artistico e culturale, ma cosa c’è oltre la retorica del pluralismo? Quali pratiche influenzano queste traiettorie metropolitane? Cosa accade a Milano e in Italia?
La riflessione di mercoledì riunirà le voci di alcuni esponenti di quelle generazioni che devono raccogliere identità molteplici e metterle a confronto.
Come raccontarsi? Come conquistare diritti, e quali? Come demolire gli stereotipi? Come costruire città meticce? Quali sfide impone l’Italia degli anni dieci? Quali contraddizioni restano irrisolte? Quali strumenti culturali si possono attivare?
Questi sono solo alcuni degli interrogativi che cercheremo di affrontare nel corso della serata in un luogo particolare come Via Paolo Sarpi, da oTTo, il locale che ha sviluppato con IL POST il progetto editoriale “Nativi”.