Partecipa al bando dell’ANCI per portare la cultura dell’emergenza climatica nelle città

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    È aperto fino al 4 maggio il bando promosso da ANCI in qualità di Punto Nazionale del programma URBACT, il principale strumento europeo per lo sviluppo urbano sostenibile, per la creazione di una rete di trasferimento di buone pratiche composta da 5-7 Comuni italiani che saranno impegnati da giugno 2021 a dicembre 2022 nell’adattamento dell’esperienza condotta da Mantova con il network europeo C-Change.

    Le modalità con cui questa rete ha promosso su scala europea, e si propone di proseguire a livello nazionale, il collegamento tra i temi della cultura e della sostenibilità ambientale sono particolarmente originali e introducono nel dibattito italiano elementi che possono rivelarsi preziosi per il rilancio di settori che hanno subito particolarmente l’effetto della crisi post-Covid.

    Manchester ha guidato con C-Change il trasferimento e l’adattamento in altre città europee (Mantova, Wroclaw, Gelsenkirchen, Sibenik e Agueda) del suo modello di coinvolgimento dei mondi della cultura e delle arti per favorire una maggiore consapevolezza sulle sfide legate al cambiamento climatico tra i cittadini e gli attori delle filiere culturali. A partire dal 2010, la città inglese ha coinvolto nel Manchester Arts Sustainability Team una serie di attori che normalmente non verrebbero coinvolti in politiche locali di contrasto alle emissioni, ma che hanno scelto di impegnarsi per il potenziale effetto moltiplicatore che l’azione nei campi dell’arte e della cultura può avere per affermare l’urgenza dei temi climatici in diverse tipologie di pubblico.

    Istituzioni culturali come il Manchester Museum, gallerie tra cui il Chinese Arts Center o la Whitworth Art Gallery, la sede locale della BBC, eventi come il Manchester Pride, community hub, università e centri culturali sono alcuni degli attori che hanno contribuito a stimolare un’azione condivisa dell’intera comunità verso il raggiungimento dell’obiettivo del 41% di riduzione delle emissioni nocive entro il 2020.

    L’inserimento di contenuti sul cambiamento climatico nella programmazione culturale delle diverse istituzioni coinvolte ma anche la definizione di linee guida per rendere eventi e manifestazioni locali più sostenibili sono gli elementi centrali di questa esperienza che Mantova ha replicato con successo, nel solco del suo impegno per la rigenerazione di grandi contenitori culturali come Palazzo Te o della promozione dell’efficienza energetica nella gestione del patrimonio protetto dall’Unesco.

    Il coinvolgimento dei principali festival culturali che si svolgono in città (come Festivaletteratura, Trame Sonore e Segni d’Infanzia), e dei gruppi di volontari che ne supportano la realizzazione, oltre che di associazioni attive sui temi della sostenibilità e istituzioni culturali come il Palazzo Ducale costituisce l’elemento vincente dell’esperienza mantovana. La città ha consolidato il suo gruppo locale creato grazie ad URBACT che ha adottato un’identità precisa con il nome ARC3A – Azioni per la Resistenza Climatica Collettiva di Cultura e Arte. Tra le azioni co-progettate e realizzate da ARC3A figurano la maggiore integrazione tra diversi uffici e politiche locali per migliorare le modalità di appalto in materia di sostenibilità, l’organizzazione di due sessioni formative per gli attori del territorio su come ridurre gli impatti ambientali di un evento culturale e la definizione del C-Change Festival, evento culturale aperto alla città sui temi della sostenibilità che avrà luogo nel corso della prossima estate.

    Basta scorrere l’elenco degli attori locali coinvolti dall’amministrazione comunale grazie al progetto URBACT per comprendere quanto la connessione tra i temi della cultura e dell’ambiente sia risultata decisiva per la città che ha detenuto il titolo di Capitale italiana della Cultura nel 2016 per fare un passo avanti nel dibattito sulla sostenibilità della cultura nelle sue varie dimensioni, dalla produzione di attività ed eventi fino all’impatto sostenibile del turismo. Si tratta di temi centrali che soprattutto nell’attuale dibattito sul rilancio della cultura nel post-pandemia possono offrire una chiave di lettura inedita per programmare lo sviluppo di intere filiere di imprese nel settore culturale e creativo, come di vecchi e nuovi centri culturali, attorno a principi innovativi che si legano anche a politiche nazionali ed europee come il Green Deal e il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. 

    Promuovere un dibattito nazionale sul ruolo decisivo che la cultura può ricoprire per orientare comportamenti sostenibili in singoli cittadini e intere comunità locali a partire dalla sperimentazione concreta delle città coinvolte nella National Practice Transfer Initiative è ciò che ha animato ANCI come Punto nazionale del programma URBACT a impegnarsi su un orizzonte tematico capace di costituire anche un’opportunità di crescita per sindaci, operatori culturali e comunità coinvolte. Nel corso dei 18 mesi di attività di progetto le città coinvolte saranno chiamate non solo a partecipare a visite-studio e appuntamenti formativi ma anche a costituire gruppi locali sul modello di quelli promossi da Manchester e Mantova, avviando l’attuazione di alcuni degli interventi che caratterizzano le soluzioni replicate nelle città di C-Change. Un vero e proprio laboratorio di progettazione green sui temi dell’arte e della cultura, quanto mai necessaria in un momento storico che vede questi settori impegnati a ripensare completamente modalità di produzione e distribuzione di contenuti culturali, immaginando anche connessioni inedite con spazi pubblici e verde urbano. 

    Sul sito dell’ANCI sono disponibili tutte le informazioni necessarie per partecipare al bando, mentre è possibile scrivere all’indirizzo npti@anci.it per iscriversi all’Infoday digitale di venerdì 16 o richiedere maggiori informazioni sul bando e le modalità di partecipazione.

    Note