Un’occasione persa per affrontare il divario digitale in Italia

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    Questo articolo è stato originariamente pubblicato su Internazionale clicca il pulsante in basso per leggere il testo completo.

    Ho letto con attenzione la parte del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) che riguarda l’innovazione digitale. Pnrr, ossia l’acronimo onomatopeico che sta per “l’ultima occasione a nostra disposizione per recuperare l’ampia distanza che ci separa dagli altri paesi europei”. L’ho letto accuratamente e poi, dopo averci pensato un po’, ho pensato di non scriverne. Troppo ampio e comunque degno di stima mi è sembrato lo sforzo fatto dal ministro per l’innovazione tecnologica e la transizione digitale Vittorio Colao e dal suo gruppo di lavoro, troppo grande la complessità di una manovra ampia e articolata che, per la prima volta da decenni, offre moltissimi soldi per rendere anche l’Italia un paese adatto ai suoi figli. Trovarne i punti di debolezza, inevitabili in uno scenario tanto vasto, sarebbe stato semplice e accademico: non volevo cadere nel tranello di crogiolarmi nella superiorità apparente di chi osserva e critica senza fare.

    Poi ho cambiato idea.

    La premessa resta valida: il piano Colao è ben fatto. Ha inoltre il merito di tenersi alla larga da una certa retorica modernista che questo paese conosce così bene. Sottolinearne però alcune debolezze potrà forse essere ugualmente un esercizio utile.

    Note