Ultimi giorni (prorogata la scadenza al 28 agosto 2023 alle ore 16:00) per la call che coinvolge le organizzazioni non profit dedicate alla cultura (fondazioni, associazioni culturali, enti del Terzo settore, ma anche imprese culturali-sociali, imprese sociali di comunità) per candidarsi a partecipare al programma Ibridazionə, utilizzando il portale della DG Creatività Contemporanea.
Tra settembre e ottobre, saranno realizzati dei tavoli di lavoro online, in cui verranno approfondite cinque linee di ricerca: rigenerazione urbana e delle aree interne come processo multidisciplinare e partecipato; spazio e pratiche culturali; modelli di gestione e sostenibilità economica; strumenti di conoscenza e condivisione; impatti, welfare culturale e cura.
Al termine dei lavori a distanza, si terrà un incontro dal vivo nel mese di novembre come parte del programma pubblico di Biennale Architettura.
Le comunità di desiderio
Questo programma nasce dalla volontà di convocare tutte le realtà che in questo ultimo decennio hanno animato un rinnovato i modi di fare rigenerazione urbana nei territori. Realtà associative, imprese del privato sociale, gruppi informali di cittadine e cittadini, collettivi di artistə, soggetti della cooperazione, realtà piccole e grandi di cui la nostra penisola è ormai da anni vivacemente puntellata.
Come direbbe Ilda Curti, riprendendo Didi Hubermans “sono lucciole che emanano una luce fioca e che tracciano percorsi possibili. Che hanno a che fare con l’economia, l’innovazione, il lavoro, la creatività. Il futuro. Sono le “comunità del desiderio, comunità di bagliori, di danze malgrado tutto, di pensieri da trasmettere”. Basta saperle guardare, trasformandoci in cercatori di luci ad intermittenza, dando loro la dignità e l’autorevolezza di diventare racconto e, da questo, diventare paradigma di un futuro possibile.
Comunità di desiderio che si riconoscono attorno a strade nuove per ripensare il destino delle città attraverso l’arte e la cultura, a partire da spazi che diventano luoghi. Rigeneranti, oltre che rigenerati. Capaci di ridefinire la prossimità, non più solo dal punto di vista spaziale – perché in grado di ridurre le distanze – ma anche temporalmente, perché acceleratori di processi di sviluppo inclusivo fondati sulla reciprocità.
La convocazione come strumento per produrre impatto
L’idea iniziale di “Ibridazione”, forse un po’ ingenua, era quella di dover contribuire a “costruire un campo” ma poi ci siamo resi conto che non avevamo bisogno di costruire un movimento; il movimento c’era già. Lo avevamo nutrito negli anni con le iniziative de Lo Stato dei Luoghi, il programma di formazione URISE dello IUAV, il bando culturability della Fondazione Unipolis, La Guida di Che fare, e molte altre iniziative.
C’era “solo” bisogno di una convocazione, di una chiamata che fosse collettiva e che desse un nome alle molteplici anime che negli ultimi anni hanno popolato questa rivoluzione culturale che traghetta i luoghi della cultura verso nuove destinazioni.
Una convocazione importante, definitoria, da parte di quella che è la massima istituzione culturale pubblica del Paese.
L’obiettivo è che questa occasione diventi strumento, e non fine, di un riconoscimento pubblico al valore di quanto già produciamo, produrremo e potremo ancor più produrre. E che diventi opportunità per trasformare gli incontri di testimonianza in una occasione per fare impatto, modificare le politiche e uscire dalla frammentarietà delle singole esperienze, per innalzare questo percorso ad una pratica condivisa a livello nazionale ed europeo.
Sostenere gli individui per costruire una comunità
Con questo programma di incontri vogliamo contribuire a mettere a sistema e amplificare il lavoro di coloro che si dedicano a mettere in campo modi altri di pensare e di fare rigenerazione urbana e territoriale a base culturale in Italia. Parliamo di realtà complesse e di singoli protagonisti: nuovi professionisti della cultura che hanno saputo coniugare diversi saperi, per costruire un percorso di welfare culturale, capace di prendersi cura delle comunità che abitano. Con la speranza ulteriore non solo di co-creare nuovi linguaggi, ma di essere in grado di ibridare anche i livelli istituzionali (in forma trasversale fra le varie competenze – cultura, welfare sociale, sanità, mobilità, ecc.) ed essere generativi di nuovi glossari anche normativi
Il percorso di incontri si chiuderà poi con un evento a novembre all’interno del programma pubblico di Biennale di Architettura. Un incontro che vuole essere rampa di lancio e di approdo, per lanciare nuove idee e portare a bordo nuove persone, una comunità più ampia interessata a saperne di più sulla rigenerazione urbana e territoriale a base culturale e sulle questioni urgenti che questo mondo deve affrontare.
Per aderire al percorso https://creativitacontemporanea.cultura.gov.it/ibridazione-rigenerazione/