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La seconda tappa de laGuida: Contemporaneo

La pandemia ha stravolto il nostro modo di fare cultura

Questo è un progetto di ricerca per capire questa trasformazione.

Lo facciamo partendo dalle istituzioni culturali e dall’ecosistema culturale “dal basso” di Milano e della Lombardia.

Come sta cambiando il mondo delle organizzazioni culturali indipendenti che operano nel Contemporaneo a Milano? Leggi la ricerca in cui abbiamo cercato di capirlo.

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Cos’è?

laGuida nel Contemporaneo è un progetto di ricerca per scoprire teoria e pratica della democrazia culturale in Lombardia.

In pratica, questa ricerca è composta da una serie di interviste ai principali protagonisti della cultura del Contemporaneo che sono state trasformate in suggerimenti di policy per la cultura.

Ce n’era bisogno?

Negli ultimi anni Milano è divenuta un modello nazionale per quello che riguarda la crescita culturale. Nuove istituzioni culturali, nuove pratiche e nuovi pubblici  si sono innestati su un’infrastruttura complessa ereditata dal ‘900 nelle belle arti, nel teatro, nella musica colta, nei media e nell’editoria.

Mancano però sistemi di riconoscimento, valorizzazione e messa in rete delle esperienze che si possono variamente indicare come “dal basso”, “off”, “indipendenti”. Realtà che in molti contesti internazionali sono riconosciute come parti integranti – e indispensabili – dei sistemi del contemporaneo e che in Italia, al contrario, tendono ad essere relegate a ruoli subalterni e marginali.

I luoghi che fanno da cardine a queste pratiche sono i nuovi centri culturali e gli spazi off. Le organizzazioni che li animano (sia come promotori che come partner) portano avanti un’attività diffusa e continuativa, sostenendo ricerca e produzioni, attraendo studenti, ricercatori e artisti, costruendo rapporti internazionali.

La pandemia di Coronavirus ha fatto emergere una serie di bisogni sociali e culturali che si intersecano alla necessità di valorizzare questo quadro composito.

Cosa c’entra laGuida?

laGuida c’entra perché, con cheFare, nel corso degli ultimi anni abbiamo intrapreso un percorso di ricerca, sensibilizzazione e divulgazione proprio sul rapporto tra i nuovi centri culturali e il sistema culturale italiano.

Finora, il programma de laGuida ha inaugurato la creazione di una mappatura nazionale dei nuovi centri culturali in Italia e poi, con il supporto di Fondazione Compagnia di San Paolo, una prima tappa territoriale – localizzata su Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta – per approfondire insieme alle operatrici e agli operatori dei nuovi centri culturali le evoluzioni del significato di partecipazione culturale nel corso della pandemia di Coronavirus.

Arrivati a questo punto del percorso, crediamo che sia necessario:

➔ comprendere come i linguaggi del Contemporaneo contribuiscano alla costruzione di significato condiviso per i fenomeni complessi che la società vive oggi, tra i quali la pandemia;

➔ identificare i contorni dell’ecosistema della cultura contemporanea milanese e lombarda, mappando e mettendo in relazione nuovi centri culturali, organizzazioni “dal basso” e attori affermati del sistema, generando opportunità di collaborazione e connessioni inedite;

➔ identificare linee di policy destinate al sistema cittadino e regionale per valorizzare la cultura contemporanea nel quadro più ampio dei mutamenti di questi anni.

Cosa posso trovare nella ricerca?

La ricerca realizza una serie di interviste e tavoli di lavoro con i protagonisti del Contemporaneo in Lombardia (come direttori di musei, pubblica amministrazione, policy maker, curatori e operatori di nuovi centri culturali) con l’obiettivo di creare uno spazio di confronto tra i diversi mondi della cultura, facendo emergere bisogni e scambiando conoscenze così da poter proporre nuovi strumenti e strategie.

Per la sua seconda tappa, abbiamo trasformato laGuida in un progetto di ricerca per studiare i nuovi centri culturali e formulare una risposta ai bisogni sociali e culturali emersi con la pandemia del 2020:

➔ riflettendo su come i linguaggi del Contemporaneo possano formulare risposte culturali allo shock sociale portato dal Coronavirus;

➔ capendo come contribuire alla riattivazione di un sistema virtuoso e di sinergie più efficaci e puntuali tra Milano, la Lombardia e il mondo, valorizzando le risorse culturali del territorio;

➔ costruendo prospettive per percorsi sinergici di circuitazione di opere, competenze e risorse nel sistema del Contemporaneo lombardo e favorendo la relazione tra le istituzioni culturali e i soggetti del terzo settore culturale, più duramente colpiti dalla crisi pandemica;

➔ favorire l’accesso a un pubblico più ampio di strumenti per leggere l’accelerazione tecnologica, sociale e ambientale, costruendo così percorsi di piena cittadinanza e di democrazia culturale.

Analizziamo il territorio lombardo confrontandoci con fonti primarie – attraverso interviste in profondità – e secondarie – attraverso banche dati e letteratura scientifica – per lavorare a delle definizioni teoriche ed operative ad hoc per il contesto regionale.

All’interno del percorso progettuale sono previsti momenti di approfondimento, discussione e networking tra gli attori del sistema per identificare i contorni dell’ecosistema della cultura contemporanea milanese e lombarda, mappando e mettendo in relazione i nuovi centri culturali, organizzazioni “dal basso” e attori affermati del sistema, generando opportunità di collaborazione e connessioni inedite.

Il patrimonio che emergerà dalla ricerca, inoltre, sarà fondamentale per la formulazione di nuove policy capaci di tutelare concretamente modi e spazi della cultura dalle conseguenze della pandemia di Coronavirus, a Milano, in Lombardia ed in tutta Italia.

I PODCAST

La pandemia di Coronavirus ha stravolto il nostro modo di produrre ed esperire cultura. Capire questa trasformazione è un punto di partenza fondamentale per sviluppare nuovi percorsi.

Tra le tante attività che abbiamo sviluppato nell’ultimo anno per farlo, insieme a Radio Raheem (web-radio che trasmette da Triennale Milano) abbiamo creato 2 podcast condotti dal giornalista Andrea Daniele Signorelli per capire insieme ai protagonisti del dibattito sul Contemporaneo come stanno cambiando i nostri modi di fare ed esperire cultura.

Le 2 puntate, andate in onda nelle passate settimane, sono ora disponibili online per l’ascolto.

con Radio Raheem

Tecnoarte (Arte & Tecnologia)

con Simone Arcagni, Simone Bertuzzi (Invernomuto), Andrea Lissoni e Valentina Tanni, condotto da Andrea Daniele Signorelli

La pandemia da Coronavirus ha (temporaneamente?) stravolto il nostro modo di produrre ed esperire cultura, portando per esempio a una moltiplicazione degli spazi virtuali di cui non è chiaro cosa e quanto resterà.

È un’accelerazione tecnologica che richiede nuovi strumenti per essere compresa e poter così inquadrare le nuove modalità che, tra sperimentazione artistica e hype, continuano ad aumentare: spazi virtuali, NFT, arte digitale, metaverso.

È anche tramite queste innovazioni che la cultura può diventare più accessibile? E quali sono le altre forme che possono avvicinare il pubblico?

con Radio Raheem

Una città senza underground

con Claudia Durastanti, Marco Philopat, Fabio Deotto, condotto da Andrea Daniele Signorelli

In una città come Milano scarseggia la valorizzazione e messa in rete delle esperienze che si possono indicare come “dal basso”, “off”, “indipendenti”.

Realtà che in molti contesti internazionali sono riconosciute come parti integranti – e indispensabili – dei sistemi del contemporaneo, in Italia, al contrario, tendono a essere relegate a ruoli subalterni e marginali.

I centri sociali e altre realtà alternative che hanno dato un grosso contributo alle nuove forme culturali a Milano sembrano essere sempre meno visibili: la città diventa così sempre più conformista. Dalla New York anni ’70 alla Berlino primi 2000, la storia ci insegna quali sono i contesti in cui nasce qualcosa di nuovo. Nelle città ripulite e gentrificate si può comunque creare arte?

Cos’è cheFare?

cheFare è un’agenzia per la trasformazione culturale.

Siamo nati nel 2012, quando abbiamo inaugurato il primo bando per l’innovazione sociale a base culturale in Italia con il Premio cheFare, che in 3 stagioni ha erogato 350.000€ complessivi a 5 progetti vincitori.

Lavoriamo ogni giorno per la cultura in trasformazione. Pubblichiamo articoli sul nostro magazine L’Almanacco, organizziamo incontri, sviluppiamo progetti culturali e costruiamo percorsi di empowerment.

I nostri progetti fanno dialogare in modo inclusivo i nuovi soggetti della cultura collaborativa con i policy maker e le istituzioni culturali tradizionali.

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Dai un’occhiata alle nostre F.A.Q, oppure mandaci una mail.