Giovedì 12 ottobre alle 19.00 Rosetta ricomincia il suo giro.
L’appuntamento è alla Libreria Gogol & Company di Milano e dopo aver parlato tanto della città e dei suoi abitanti, di meticciato e di migrazioni, di accessibilità alla cultura, agli spazi e alla cittadinanza, di conoscenza e ignoranza, di cibo e politica, questa volta si tocca un tema davvero tabù: il rapporto tra ricchezza e cultura.

ROSETTA È DISAGIATA. La cultura è ricchezza?
È questo il titolo della 7^ tappa del progetto culturale nomade ideato da cheFare e Casa della cultura con il sostegno di Fondazione Cariplo.
La serata come sempre inizia con una conversazione per concludersi in musica.

Programma

19.00 – Rosetta è disagiata – conversazione
Partecipano:
Cristiano Cavina – scrittore
Valerio Mattioli – curatore e autore
Gloria Origgi – filosofa
Raffaele Alberto Ventura – scrittore, autore di Teoria della classe disagiata, Minimum Fax

Modera Bertram Niessen – direttore scientifico di cheFare

20.30 – Dj set di Matteo Saltalamacchia

Una libreria indipendente al Giambellino è diventata in poco tempo punto di riferimento del quartiere e luogo di aggregazione e diffusione di cultura. La cultura, nella visione degli stessi librai, è anche il mezzo per immaginare vite possibili, una ricchezza e uno strumento di riscatto sociale.

Raffaele Alberto Ventura ha appena pubblicato con Minimum Fax Teoria della classe disagiata,  in cui parla dell’argomento più sottaciuto di tutti tra i cosiddetti lavoratori della cultura: «sì ma, con cosa campi?»
A suo parere l’attuale classe istruita è figlia della classe agiata di ieri e non era stata preparata per la vita agra che conduce oggi ma per un’altra vita, che non esiste.
La classe istruita dovrebbe smettere la posa rivendicativa da classe subalterna e riconoscere di essere a disagio perché figlia impoverita di una classe privilegiata. Il mancato riconoscimento di questo sentimento e di questa realtà materiale fa sì che intellettuali e creativi di oggi, mentre rivendicano maggiori diritti e tutele che sono in realtà mancati privilegi, sia pronta a tutto, per esempio ad abbassare il prezzo del proprio lavoro, pur di non abbandonare il proprio status.

Tra questi due poli, quello della cultura come fine e al limite come mezzo di conoscenza e riscatto da una parte, e quello della cultura come mezzo inceppato di conservazione del privilegio dall’altra, si articolerà la conversazione. In un luogo che vive questo tema attraverso la concretezza del rapporto quotidiano coi lettori: sia quelli già forti che quelli che stanno nascendo.

L’evento Facebook è qui!

gogol & company milano rosetta

Giovedì 12 ottobre 2017

Gogol & Company, Milano. Rosetta è disagiata

Giovedì 12 ottobre alle 19.00 Rosetta ricomincia il suo giro.
L’appuntamento è alla Libreria Gogol & Company di Milano e dopo aver parlato tanto della città e dei suoi abitanti, di meticciato e di migrazioni, di accessibilità alla cultura, agli spazi e alla cittadinanza, di conoscenza e ignoranza, di cibo e politica, questa volta si tocca un tema davvero tabù: il rapporto tra ricchezza e cultura.

ROSETTA È DISAGIATA. La cultura è ricchezza?
È questo il titolo della 7^ tappa del progetto culturale nomade ideato da cheFare e Casa della cultura con il sostegno di Fondazione Cariplo.
La serata come sempre inizia con una conversazione per concludersi in musica.

Programma

19.00 – Rosetta è disagiata – conversazione
Partecipano:
Cristiano Cavina – scrittore
Valerio Mattioli – curatore e autore
Gloria Origgi – filosofa
Raffaele Alberto Ventura – scrittore, autore di Teoria della classe disagiata, Minimum Fax

Modera Bertram Niessen – direttore scientifico di cheFare

20.30 – Dj set di Matteo Saltalamacchia

Una libreria indipendente al Giambellino è diventata in poco tempo punto di riferimento del quartiere e luogo di aggregazione e diffusione di cultura. La cultura, nella visione degli stessi librai, è anche il mezzo per immaginare vite possibili, una ricchezza e uno strumento di riscatto sociale.

Raffaele Alberto Ventura ha appena pubblicato con Minimum Fax Teoria della classe disagiata,  in cui parla dell’argomento più sottaciuto di tutti tra i cosiddetti lavoratori della cultura: «sì ma, con cosa campi?»
A suo parere l’attuale classe istruita è figlia della classe agiata di ieri e non era stata preparata per la vita agra che conduce oggi ma per un’altra vita, che non esiste.
La classe istruita dovrebbe smettere la posa rivendicativa da classe subalterna e riconoscere di essere a disagio perché figlia impoverita di una classe privilegiata. Il mancato riconoscimento di questo sentimento e di questa realtà materiale fa sì che intellettuali e creativi di oggi, mentre rivendicano maggiori diritti e tutele che sono in realtà mancati privilegi, sia pronta a tutto, per esempio ad abbassare il prezzo del proprio lavoro, pur di non abbandonare il proprio status.

Tra questi due poli, quello della cultura come fine e al limite come mezzo di conoscenza e riscatto da una parte, e quello della cultura come mezzo inceppato di conservazione del privilegio dall’altra, si articolerà la conversazione. In un luogo che vive questo tema attraverso la concretezza del rapporto quotidiano coi lettori: sia quelli già forti che quelli che stanno nascendo.

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