Nell’ultima stazione ferroviaria d’Italia è nato un centro di promozione artistica e culturale

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    Questo articolo è stato originariamente pubblicato su Corriere.

    Lastation è proprio l’ultima stazione del Tacco d’Italia. Poi ci sono soltanto il mare, anzi due, l’Adriatico e lo Ionio. O meglio era l’ultimo avamposto ferroviario, perché adesso questo luogo sino a poco fa dismesso è stato trasformato in centro di promozione artistica e culturale del Capo di Leuca. Qui, nelle stanze che ospitavano capistazione e ferrovieri al lavoro, in quella che era la sala di aspetto, la comunità locale ha preso possesso di ogni spazio, creando un hub nel quale da una parte si tengono esposizioni artistiche e laboratori, dall’altro vi è una residenza di artisti: si studiano progetti alternativi di mobilità sociale e poi vi è anche la sede della Mediateca che raccoglie opere e storie ambientate nelle Terre Estreme come questa per valorizzare il patrimonio geografico e antropologico.

    Se i locali non sono adibiti più a svolgere il ruolo che avevano un tempo, la linea ferroviaria invece funziona ancora, perciò spesso dalla vicina Maglie la littorina delle Ferrovie dello Stato giunge portando convogli di poeti, cantori e attori che si esibiscono durante il tragitto: ad esempio, in ottobre La Scatola di Latta, contenitore di storie e persone che hanno deciso di restare nei territori di origine per creare iniziative volte a renderli vivi, sceglie come meta dei suoi viaggi e camminamenti proprio Lastation nell’ambito del progetto «Strade Volontarie- La sfida di chi resta» nell’ambito del Festival del Csv Brindisi-Lecce Volontariato del Salento.

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