L’antropologia classica vedeva nelle società di cacciatori-raccoglitori ancora esistenti delle vestigia di stadi più semplici e primitivi della storia umana, delle sorte di forme abbozzate e imperfette dell’umanità “compiuta” arrivata in seguito.
Con la messa in crisi dei modelli basati esclusivamente sui valori e la storia occidentali, queste interpretazioni avevano iniziato ad entrare in crisi, e ci si era resi conto che tra i cacciatori-raccoglitori esistevano conoscenze, tecniche e strutture di relazione enormemente complesse che lo sguardo coloniale non aveva permesso di cogliere.
Ma è stato solo in anni recenti che si è iniziato a capire davvero le implicazioni di questa ricchezza, partendo da una domanda apparentemente banale: perché questi popoli continuano a spostarsi e non diventano sedentari?
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