La Rivoluzione delle Seppie: public action in aree marginali

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    Dopo la partecipazione alla Milano Arch Week 2023 con la mostra e laboratorio Ai lavio condominio, abbiamo intervistato Rita Elvira Adamo del collettivo di giovani professionisti internazionali La Rivoluzione delle Seppie per saperne di più sul loro metodo e sull’approccio al territorio e alla creazione di comunità.

    Risiedere in un luogo in modo transitorio ma costante: questa è la sfida dell’iper-collettivo La Rivoluzione delle Seppie, che dal 2016 ha intrapreso un’esplorazione architettonica e sociale unica a Belmonte Calabro, in provincia di Cosenza. Il collettivo è nato dall’incontro di studenti internazionali alla London Metropolitan University, School of Art, Architecture and Design, riuniti oggi in una comunità di professionisti e cittadini che, con un approccio transdisciplinare, opera nei vuoti dei territori, sia fisici che virtuali.

    Le Seppie, da questo avamposto apparentemente decentrato e periferico, ha avviato negli ultimi anni un dibattito culturale e un confronto con tutte le componenti della società civile, con la finalità di promuovere la partecipazione attiva dei suoi membri. Questa piccola utopia sociale ha già dato molti frutti ed è diventata un caso di studio in occasione della Biennale di Venezia, alla quale ha partecipato come uno dei nove progetti all’interno di “Spaziale: Ognuno appartiene a tutti gli altri” nel Padiglione Italia alla Biennale Architettura 2023 curato da Fonsbury Architecture e promosso dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura.

     

    Foto di Volodymyr Kondriianenko su Unsplash

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