Precariato e competitività, un questionario sulla salute mentale dei giornalisti

Scarica come pdf

Scarica l'articolo in PDF.

Per scaricare l’articolo in PDF bisogna essere iscritti alla newsletter di cheFare, completando il campo qui sotto l’iscrizione è automatica.

Inserisci i dati richiesti anche se sei già iscritto e usa un indirizzo email corretto e funzionante: ti manderemo una mail con il link per scaricare il PDF.


    Se inserisci il tuo indirizzo mail riceverai la nostra newsletter.

    image_pdfimage_print

    In Italia le condizioni lavorative dei giornalisti sono in peggioramento da oltre venti anni e questo porta con sé problemi di tipo economico e professionale. Questi problemi hanno notevoli ripercussioni anche sulla salute mentale.

    Per approfondire il tema da lunedì 17 luglio è cominciato il lavoro per la prima inchiesta in Italia sulla salute mentale nel giornalismo. L’inchiesta prenderà in considerazione chi lavora nell’ambito dell’informazione e anche giornalisti non contrattualizzati (freelance, partite IVA, collaboratori occasionali), che spesso vivono ancora più problemi di instabilità, insicurezza e precarietà.

    All’inchiesta stanno lavorando la giornalista freelance Alice Facchini e la testata investigativa, indipendente e non profit IRPI – Investigative Reporting Project Italy. L’obiettivo che si sono posti è “raccontare quali sono le difficoltà che vivono i giornalisti, per poi fornire degli strumenti per riconoscere e affrontare situazioni di stress o disagio psichico”.

    Per iniziare stanno raccogliendo dati e storie e hanno aperto un questionario anonimo su Google Form. Chiunque è invitato a partecipare, se lavora nel giornalismo.

    Chi lavora nelle redazioni può avere problemi di vario tipo, da contratti precari a una competitività spinta. Le difficoltà possono essere di vario tipo, come evidenzia anche la stessa Alice Facchini, e tutte possono avere ripercussioni sulla propria serenità e per la salute mentale.

     

    Immagine di copertina di Luca Onniboni su Unsplash

    Note

    Clicca qui per leggere l’articolo completo