Questo articolo è stato pubblicato originariamente sul The Guardian. Clicca il pulsante in basso per leggere il testo completo.
I mercati del cibo di strada sono la truffa più stravagante che è piombata sulla classe media dal manifesto Liberal Democratico del 2010, ed è difficile capire se ridere o piangere.
Da un lato l’idea che decine di yuppies paghino 14 sterline per uno ‘spuntino’ gourmet, per mangiarlo da un vassoio di carta mentre stanno goffamente in equilibrio sulla panchina di un pub di legno, in un parcheggio, a Febbraio, accompagnandolo da delle pinte servite in bicchieri di plastica, mentre riempiono le tasche dei padroni milionari delle case che affittano — è piuttosto divertente.
Dall’altra parte, questo fenomeno è un chiaro sintomo di tutto ciò che sta andando storto nelle nostre grandi città. Ciò che mangiamo e il modo in cui lo mangiamo ci hanno sempre detto molto sulla politica e sulla società. L’esplosione di alimenti alla moda e mercati chiusi non fa eccezione. Sono esempi di finanziarizzazione e privatizzazione dello spazio urbano, di apatia della classe media e di desiderio di autenticità, e di una versione della diversità basata sul profitto e sul mix. E delle porzioni così piccole!