Che cos’è WeMake

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    WeMake è il primo makerspace di Milano, cioè una fabbrica urbana multifunzionale aperta a tutti, dove ciascuno può utilizzare gli strumenti di fabbricazione digitale per passare da un’idea a un oggetto finito.  
    I fondatori Zoe Romano e Costantino Bongiorno rispondono alle 15 domande di cheFare per la rubrica I nuovi modi di fare cultura.
    Per leggere le altre interviste vai qui

    nuovimodi-cultura chefare

    Perché WeMake si chiama WeMake?
    WeMake si chiama così perché al centro della nostra attività c’è il fare insieme, mettendo le tecnologie al servizio della collettività.

    Quando è nato?
    Nel febbraio del 2014.

    Dove?
    A Milano.

    Perché?
    Siamo nati perché desideravamo lavorare in un makerspace e a Milano non ne esisteva ancora uno.

    Che fate?
    Rendiamo le tecnologie accessibili per lo sviluppo di soluzioni dal basso con forte impatto sociale.

    ARTIGIANI 2.0 / We Make / 2015-16 video realizzato dagli studenti della Cfp Bauer, accessibile su Vimeo.

    La cosa più importante che avete fatto
    Abbiamo sperimentato concretamente la possibilità di co-progettare soluzioni di cura dal basso nel contesto del progetto europeo Opencare e che ci ha permesso di costruire una metodologia efficace.

    Perché è la più importante?
    Il benessere e la salute sono il punto di partenza per una vita felice e i sistemi di cura hanno bisogno di essere ripensati, indipendentemente dal profitto immediato, alla luce di tecnologie che abilitano l’innovazione.

    Qual è l’elemento più innovativo nel co-progettare soluzioni di cura dal basso?
    Aver fatto sedere allo stesso tavolo portatori di bisogno, policy maker, tecnici e imprese per trovare una soluzione a partire da un cambio di prospettiva e dall’incontro con le tecnologie di prototipazione rapida.

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    Screenshot dal video ARTIGIANI 2.0 realizzato dagli studenti della Bauer nel 2015

    Cosa c’entra la cultura con questa esperienza?
    Creare ponti tra linguaggi e bisogni diversi significa creare cultura.

    Quali sono le sue ricadute sociali?
    Un miglioramento delle condizioni di vita e nella quotidianità delle persone.

    Con WeMake si mangia?
    Non tanto.

    Come fate a stare in piedi?
    Lavorando più di quanto dovremmo fare per avere una vita sana.

    L’immagine è uno screenshot del video ARTIGIANI 2.0 realizzato dagli studenti della Bauer nel 2015

    Qual è l’ostacolo più grande che volete superare?
    Imparare a crescere nella sostenibilità economica senza fare compromessi di qualità. Si sta rivelando più complesso delle difficoltà che abbiamo iniziato quando l’avventura di WeMake è cominciata.

    Fate parte di un network più grande di voi?
    Sarebbe impossibile sopravvivere se non fosse così.

    Cosa avete intenzione di fare per creare un futuro migliore?
    Mantenere la capacità di progettare e costruire attraverso questa incarnazione formale o mille altre possibili.



    Nella foto di copertina Zoe Romano e Costantino Bongiorno negli spazi di WeMake. L’immagine, come tutte le altre in pagina, è uno screenshot dal video ARTIGIANI 2.0 realizzato nel 2015 dagli studenti della Bauer

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