Mi capita spesso di navigare negli immaginari delle giovani generazioni, e non solo nei loro. Mi serve per progettare, per capire desideri e paure, per individuare varianti al presente, per aiutare a cambiare le cose – il vero patto tacito che sento di avere con loro.
Fra i tanti esercizi che si fanno insieme c’è l’invito al risveglio a dieci anni da adesso, con la fotografia di quel che si vede, descritta in dettaglio, scavalcando i nodi del presente, per vedere ad esempio insieme a presidi e insegnanti com’è una scuola che funzioni, o una biblioteca aperta alla comunità con chi oggi vi lavora. O come sono le vite di ragazzi e ragazze, proiettate verso i 30 anni.
Gli immaginari sono immaginari, niente di più e niente di meno, provo qui a trasformare quelli giovanili in notizie, come se annunciassero per tratti sommari il mondo a venire.
Immagine di copertina di anastasiia mazurok da unsplash