Il 2016 appena concluso ci ha lasciato uno stimolo interessante, un bando. Si tratta di “PRiNT. Raccontare per trasformare”, promosso dalla collana editoriale Newfabric dell’editore Pacini di Pisa.
Quest’ultima è una collana editoriale di recente istituzione da parte un editore toscano, che ha deciso di puntare sull’innovazione sociale e lo sviluppo del territorio come tema di ricerca e di sperimentazione. La serie di pubblicazioni ha lo scopo di ospitare non solo interventi di carattere tecnico teorico, ma anche le migliori esperienze che sul territorio nazionale si stanno producendo e che realizzano una mutazione nella comunità di riferimento. Mutazioni di sistema (o per usare un concetto caro a chi si occupa di questi argomenti, di ecosistema) o di relazione fra le persone che partecipano attivamente o da spettatori a queste esperienze.
Proprio per il forte carattere di ricerca/azione di questo esperimento editoriale e perché uno strumento di questo genere non può che alimentarsi se con la scoperta continua di singole esperienze, che tuttavia si riconoscono attorno a ragionamenti simili (e che da qualche tempo a questa parte sono raccolti e ulteriormente delineati attraverso il paradigma dell’innovazione aperta v. sul punto il recente I luoghi dell’innovazione aperta, Modelli di sviluppo territoriale e inclusione sociale, F. Montanari e L. Mizzau (a cura di) in I Quaderni della Fondazione G. Brodolini, 55/ 2016) che la collana Newfabric ha deciso di pubblicare un bando per la ricerca di queste esperienze sotto forma di racconti.
Il bando è rivolto a una vasta gamma di soggetti e coinvolge chi opera all’interno del terzo settore, dell’ente pubblico o degli istituti di ricerca, in forma singola o variamente associati (associazioni, cooperative, fondazioni, collettivi, consorzi o gruppi informali); insomma di tutti coloro che abbiano un’esperienza di rigenerazione urbana e che, a loro modo di vedere, abbia portato a una mutazione qualitativa in termini di impatto sociale, culturale o/e economico nell’ecosistema di riferimento e nelle relazioni in questo generate. Più che al racconto del progetto la collana è qui interessata al processo che accompagna la vita dell’esperienza oggetto del racconto: quali sono le reti generative di benessere diffuso? Dove si realizza l’incontro fra le necessità del mercato o i bisogni della comunità di riferimento e gli output generati? Quali sono le condizioni di contesto migliorative che sono state promosse? E così via.
La pubblicazione diventa in questo modo un’occasione per dieci storie, che raccontano a loro volta dieci territori e dieci comunità di riferimento, di mettersi assieme in una narrazione comune e di rappresentare un punto di avvio per una riflessione ulteriore rispetto a questi temi. Proprio perché si parla di innovazione, infatti, non ci si può concedere il lusso di stabilire in maniera definitiva dei concetti, ma bisogna procedere per confronto continuo e dialogo. Questa è la linea che si è data la collana e che questo bando vuole esprimere.