Rassegna Generazioni 2022 tra nuovi pubblici e lavoro sul territorio

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    Un magistrato in dialogo con un collettivo di artisti di strada, un attore satirico in alta montagna, una scrittrice e un autore di Podcast presi a dipanare il senso delle narrazioni. Sono solo alcune delle voci di Generazioni, un progetto culturale attivo in Trentino- Alto Adige, organizzato dalle cooperative sociali Young Inside e Inside, in collaborazione con Mercurio Società Cooperativa e con il sostegno delle province autonome di Bolzano e Trento e della Regione autonoma e il contributo di Alperia e Fondazione Sparkasse. 

    Il lavoro culturale e creativo unisce le persone e nutre i territori. È questo contemporaneamente il presupposto e il risultato di Rassegna Generazioni, giunta ormai alla sua quarta edizione. Nel settembre 2022 cinque eventi hanno animato la regione Trentino-Alto Adige da nord a sud, in alta quota e in città, puntando sul potenziale propulsivo dell’arte e della cultura come elementi di aggregazione e valorizzazione.  

    “Abbiamo voluto operare nel segno dell’eccentricità” spiega Francesca Viola, presidente di Young Inside e coordinatrice del progetto. “L’invito ad essere eccentrici era duplice: da una parte voleva dire originalità, fantasia, recupero dell’elemento creativo che viene dal basso, ascoltando quelli che sono i fermenti culturali ed artistici propri di ogni territorio. Dall’altra esprimeva una volontà di decostruire l’idea che la cultura sia qualcosa proprio del centro urbano, recuperando così il valore delle periferie, dei luoghi considerati marginali o problematici. Entrambi gli obiettivi sono stati raggiunti” 

    Gli eventi che hanno animato l’edizione 2022 di Rassegna Generazioni sono stati costruiti dialogando con le amministrazioni comunali e le associazioni attive sui territori

    In una regione all’80% montuosa, segnata da una divisione ancora profonda tra le due province autonome che spesso faticano a dialogare e fare rete, operare congiuntamente su zone diverse del territorio è significato anche chiedersi quale sia l’identità specifica di ogni luogo selezionato, e come quest’identità possa essere non solo valorizzata, ma anche inserita in una rete culturale più ampia, che del dialogo e dello scambio trae la sua forza. L’insegnamento viene anche dalla pandemia, continua Viola, che sottolinea come le zone considerate periferiche e poco vitali negli ultimi anni siano state riscoperte in maniera quasi naturale, spinti dal bisogno di fuggire la concentrazione eccessiva dei centri, in cerca di nuove proposte culturali in territori non ancora battuti. 

    Gli eventi che hanno animato l’edizione 2022 di Rassegna Generazioni sono stati costruiti dialogando con le amministrazioni comunali e le associazioni attive sui territori, a partire dalle quali si è immaginato una programmazione in grado di coinvolgere un pubblico ampio e trasversale, contribuendo allo stesso tempo alla presa di coscienza delle comunità rispetto alle proprie potenzialità di generatrici di cultura. “Si è proposto un discorso che si inseriva in una progettualità già esistente, alimentando i fermenti che venivano dal basso, le necessità degli abitanti, le curiosità dei giovani affamati di arte e cultura.”

    Rifugio Sauch, Merano, Bolzano, Trento e Borgo Valsugana. Questi i luoghi che hanno ospitato i cinque eventi della rassegna, registrando sempre il tutto esaurito e confermando l’intuizione per cui la cultura possa avere un effetto curativo, contribuendo all’incontro tra soggetti sociali diversi ma in cerca di confronto con l’alterità. 

    “Sono cinque eventi, visti da fuori, ma in realtà è un lavoro di un anno, anzi di quattro anni, continuativo. La proposta non vuole essere intermittente, ma vuole persistere in quelle che ora identifichiamo come le roccaforti della Rassegna. Si sono gettati semi che germogliamo ogni anno” continua Francesca Viola. 

    I cinque territori sono differenti e la programmazione che si assegna ad ognuno non è casuale. Non si è partiti dalla scelta degli ospiti che hanno animato gli incontri, ma dai temi che potevano essere significativi in uno specifico territorio e per un pubblico il più possibile ampio. 

    A Borgo Valsugana, un paese di seimila abitanti con una forte vocazione sportiva, si è lavorato sul tema dello sport abbracciandone le implicazioni sociali e operando insieme alle realtà del volontariato e dell’associazionismo sportivo. L’evento Fair Play – Quando lo sport insegna a vivere, ha visto come ospite Sara Cardin, la più vincente karateka della storia italiana, campionessa del mondo nel 2014 e autrice del libro “Combatti!” dove si interroga sul tema della fragilità e della volontà. L’incontro ha permesso di trattare il tema dello sport non solo in quanto attività, ma anche quale elemento identitario tanto di un individuo quanto di un territorio che, attraverso un dinamico mix di movimento e disciplina, può trovare la bussola per fare cultura. 

    Con il rifugio Sauch, territorio cerniera tra le due province, il focus non era tanto sull’argomento, bensì sulle caratteristiche dell’ambiente montano. La montagna è luogo di riflessione e di svago, di fatica e di divertimento. L’ospite dell’incontro “Per due gocce. Un incontro tra arte e natura” era Valerio Aprea, attore di teatro e cinema, che attraverso la lettura di estratti dei suoi testi più noti e il dialogo con la speaker radiofonica Caterina Moser, si è cimentato in un excursus dal tono ironico della sua vita artistica, dall’incontro con Mattia Torre, alla partecipazione a Boris, fino alla collaborazione con Makkox, autore dei monologhi recitati dallo stesso Aprea nel programma tv Propaganda Live. L’apparente contrasto tra la mondanità e l’ironia – che crediamo prerogative della vita cittadina e della sua effervescenza – con la calma che effonde l’ambiente montano, hanno rivelato un nuovo possibile modo di vivere l’alta quota: non più solo isolamento e silente meditazione, ma anche luogo di riso e di socialità. 

    Per quanto riguarda Trento, città già molto ricca dal punto di vista dell’offerta culturale, si è deciso di concentrarsi su San Martino, un quartiere centrale per posizione ma marginale e complesso in quanto sfaccettato, multietnico, talvolta problematico. Nella cornice di Bookique, caffè letterario che da anni presidia la zona con una programmazione che gioca sull’identità mista del quartiere, rivelandone le potenzialità di luogo di incontro, più che di scontro, si è voluto ragionare su tematiche quali la periferia, il riscatto sociale, l’alterità, le questioni di genere. A dialogare sono stati il Rapper marchigiano Claver Gold, apprezzato per l’impegno sociale e le note intimiste della sua produzione, e Pierfrancesco Pacoda, critico musicale e saggista esperto di linguaggi, culture e stili di vita giovanili. Una conversazione che ha ripercorso le evoluzioni del rap e la poesia di strada. 

    Nella città di Bolzano si è ragionato invece sul potere delle narrazioni, attraendo un pubblico ampio e diversificato per età ed interessi. Gli ospiti, Pablo Trincia, giornalista e podcaster, e Veronica Raimo, scrittrice e giornalista, hanno dipanato il rapporto tra fantasia e realtà. È emersa l’importanza di uno sguardo attento per il particolare, per le storie che si nascondono nei vicoli dei quartieri, nelle espressioni dei visi delle persone e nelle pieghe dei loro vissuti. Scrittura e voce, due modi narrativi complementari, sono diventati lo strumento per guardare al proprio contesto e al proprio territorio come ambienti vivi e vitali, capaci di comunicare con chi li abita e generare narrazioni inedite. 

    La Rassegna, oltre ad aver registrato numeri più che soddisfacenti ad ogni altitudine e latitudine della regione, è riuscita nell’intento di fare dell’eccentricità la propria firma

    Per quanto riguarda Merano, località turistica di pregio, ordinata ed elegante nell’immaginario di ognuno, si è deciso di porsi fra le crepe che la cornice patinata nasconde, scegliendo di concentrarsi su Sinigo, quartiere popolare e multietnico, noto alle cronache per gli scontri e i fatti di disgregazione da cui di frequente è stato travolto. “Gli abitanti di Sinigo vogliono generare una nuova narrazione del loro quartiere. Hanno espresso un grande desiderio di bellezza e cultura” spiega Viola. Rassegna Generazioni è stata l’occasione per occuparsi di street art, riqualificazione, aggregazione giovanile e creatività. L’evento “Sono stato io. L’arte di fare impegno civile” ha visto dialogare Gherardo Colombo, ex magistrato, figura chiave nella lotta al crimine organizzato, protagonista dell’inchiesta “Mani Pulite”, oggi impegnato in progetti di legalità e di educazione alla cittadinanza con l’associazione “Sulle regole”, e Guerrilla spam,  collettivo che alterna la pratica di affissione non autorizzata agli interventi di muralismo pubblico in Italia e all’estero e ora attivo anche nelle scuole, nelle comunità minorili, nei centri di accoglienza e nelle carceri. 

    La Rassegna, oltre ad aver registrato numeri più che soddisfacenti ad ogni altitudine e latitudine della regione, è riuscita nell’intento di fare dell’eccentricità la propria firma. Si è dato respiro ai territori, scommettendo sulle marginalità, risignificando il concetto di “centro”, prestando attenzione a ciò che le comunità avevano da dire e aspiravano ad ascoltare, alimentando un nuovo modo di fare cultura: non più gerarchico e verticale, ma aperto e orizzontale. In fermento, in movimento, in dialogo. Una quarta edizione che è stata insieme ragione di incontri inediti e rafforzamento di semi già piantanti negli anni precedenti. Un incontro fra generazioni e immaginari diversi, dal territorio e per il territorio, in una rete che sembra consolidarsi ogni anno di più. 

     

    Generazioni è organizzato dalle cooperative sociali Young Inside e Inside in collaborazione con Mercurio Società Cooperativa e con il sostegno delle Province autonome di Bolzano e Trento e della Regione autonoma Trentino – Alto Adige/Südtirol. Gli sponsor ufficiali sono Alperia e Fondazione Cassa di Risparmio di Bolzano

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