Twenties. Energie nuove: a Torino buone pratiche di audience development

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    Le nuove generazioni, le loro tematiche, le loro istanze e riflessioni e i loro valori. Il patrimonio politico e culturale di un centro studi dedicato al pensiero del Novecento. Sono questi gli elementi alla base della riflessione che ha portato alla realizzazione del progetto “Twenties. Energie Nove”, nato grazie al bando Open2Change di Fondazione Compagnia di San Paolo. 

    Come Piero Gobetti negli anni ’20 del secolo scorso si appellava alle “Energie Nove” e andava alla ricerca di collaboratori per il compimento della propria rivoluzione intellettuale, così oggi, a distanza di sessant’anni, il Centro studi Piero Gobetti di Torino ha tentato di reinterpretare quella forza innovativa andando alla ricerca delle attuali forme di protagonismo culturale giovanile.   

    Come afferma Claudia Bianco, project manager dell’istituto: “I temi delle politiche giovanili e dell’audience development hanno animato fortemente il dibattito del settore culturale, italiano e non solo, degli ultimi dieci anni. Come incentivare la partecipazione delle nuove generazioni? Come coinvolgerle attivamente? Come trasferire il patrimonio culturale e aumentarne la domanda di fruizione?  Anche il Centro Gobetti, come molti altri enti culturali, si è posto queste domande. Il punto di partenza di tutto il percorso è stata una duplice e progressiva presa di coscienza: da un lato, che una sfida di tale portata non potesse essere affrontata in solitudine, ricorrendo ai tradizionali dispositivi comunicativi; dall’altro, che fosse necessario intercettare e collaborare con le nuove forme di attivismo culturale giovanile diffuse sul territorio, in grado di tradurre le istanze delle nuove generazioni e, soprattutto, di svolgere rispetto ad esse un fondamentale ruolo di mediazione. L’invito alla costruzione di un sistema di alleanze tra istituzioni culturali (biblioteche, musei, istituti, luoghi di culturali…) e le esperienze formali e informali di protagonismo giovanile è, forse, il principale contributo che il progetto Twenties. Energie nove ha cercato di offrire in questi due anni di sperimentazione.”

    La prima fase del progetto è stata la call to action rivolta alle organizzazioni culturali under 35 con l’obiettivo di comprenderne necessità e bisogni e, soprattutto, con il fine ultimo di avviare forme di dialogo collaborazione. Sono state ben 46 le realtà giovanili provenienti da tutta Italia ad aver risposto: si tratta perlopiù di associazioni culturali (56%)  nate negli ultimi cinque anni, specializzate nei diversi settori dei beni culturali (20%), dell’animazione culturale (13%), delle performing arts (13%) e della musica (9%).  Il percorso è proseguito con incontri, momenti di dialogo, scambio, formazione e contaminazione sul valore della cultura e delle sue pratiche nella nostra epoca. 

    Nel 2021, il Centro ha celebrato il 120esimo anniversario della nascita di Piero Gobetti e il 60esimo anniversario della fondazione attraverso le Giornate Energie nove” (19-20 giugno 2021): una due giorni di incontri su memoria, utopia, cultura, dialogo e dibattito organizzate e co-create insieme alle associazioni Nouvelle Plague, Riscrivere la storia, Giulia Gioia, Generativa APS!, Amalgama, Dewrec, Faìsca Voadora e Balloon Project e che, in tempo di restrizioni, ha visto la partecipazione di un centinaio di partecipanti online e in presenza.

    Nel 2022, secondo anno del progetto, le associazioni giovanili hanno partecipato alla cocreazione della rassegna “I talenti di Ada” dedicata ai centoventi anni dalla nascita di Ada Prospero Marchesini Gobetti. Dewrec, Associazione Amalgama e Generativa! APS hanno organizzato tre incontri dedicati alla musica all’interno del music forum lab “Timpani”. Ogni giornata è stata dedicata ad un tema diverso, ispirato dalle parole di Ada e dai suoi consigli musicali. Si è dialogato e riflettuto sulla non obbedienza, sulle donne, sul tempo, sulla felicità e sull’attivismo collettivo.

    Culturit, associazione studentesca giovanile, ha organizzato, insieme allo storico e collaboratore del Centro studi Luca Zanotta “ (R) esistendo. Passeggiata tra storia e persone”, una  passeggiata tra le vie e piazze di Torino, ripercorrendo i luoghi della città che hanno rappresentato momenti significativi della Resistenza, fino a raggiungere la casa di Ada e Piero, oggi sede del Centro studi.

    Tutte le iniziative hanno visto la partecipazione di un pubblico under 30, che non conosceva il Centro Gobetti, del suo patrimonio e delle sue attività.

    Momenti di condivisione e coprogettazione che hanno rappresentato un percorso di crescita, scambio e consapevolezza per le realtà e associazioni che hanno partecipato. Giuseppe Mendolia Calella, di Balloon Project racconta: “L’esperienza nell’ambito del progetto 20s ci ha fornito l’occasione per un dialogo e un confronto con altre realtà simili alla nostra ma soprattutto ci ha dato quella spinta necessaria per trasformare il nostro progetto in qualcosa di più concreto. A gennaio di quest’anno, infatti, abbiamo deciso, dopo 10 anni di attività, di trasformarci e crescere: da collettivo informale ad associazione culturale. Presentarci come associazione ci da la possibilità di produrre progetti culturali ad ampio spettro e di proporli alle istituzioni.”

    Il dialogo e la conoscenza di realtà del territorio, con cui collaborare rappresentano degli aspetti importanti per le associazioni, come testimonia Giulia Kakovic di Culturit Torino: “Lavorare con il Centro studi in occasione dei 120 anni dalla nascita di Ada è stata un’occasione importante su più punti di vista. Culturit Torino è un’associazione giovane, nata appena a febbraio 2020, e questa collaborazione è sicuramente tra le più durature e profique che siamo riusciti fino ad ora a costruire. Ci ha sicuramente permesso di entrare in contatto con altre realtà del territorio torinese con cui speriamo di continuare a lavorare e progettare assieme, anche in altri contesti.”

    Il patrimonio culturale del Centro studi è stato utile a rafforzare e dare una cornice di senso ai format delle associazioni. Questo è il caso di “Timpani”, music forum lab di DEWREC, come ci racconta Vittorio Campanella: “ La collaborazione DEWREC – Gobetti ci ha dato la possibilità di consolidare il format TIMPANI mettendolo alla prova con una modifica ad-hoc che si é rivelata vincente. Ada gobetti e i testi selezionati sono diventati una cornice di senso che ha aperto nuove potenzialità del format. Molte delle persone presenti non avevano mai letto ne sentito niente che avesse a che fare con Piero, ne tantomeno Ada. Questa collaborazione ha prodotto una buona strategia replicabile per divulgare temi, benché datati rispetto all’epoca in cui sono stati affrontati per la prima volta, estremamente attuali e che hanno trovato nella dimensione giovanile contemporanea un fertile terreno di confronto. Ora abbiamo l’esperienza e lo sguardo giusto per accorgercene e metterla in luce ad ogni occasione.

    Ad accompagnarci in questi due anni di progetto c’è stata Officine Culturali, un’impresa sociale di Catania che da più dieci anni opera nell’ambito della valorizzazione del patrimonio culturale tangibile e intangibile, in collaborazione con Giulia Menegatti, innovatrice culturale sul territorio piemontese. La collaborazione tra un istituto storico, profondamente novecentesco come il Centro Gobetti, e una realtà come Officine, nata nel nuovo millennio e affermata nell’ambito della innovazione culturale, si fonda su una sensibilità comune e sulla necessità di favorire buone pratiche di incontro tra generazioni di professionisti e scambi di competenze, come ci racconta Francesco Mannino, presidente di Officine Culturali:  “Officine Culturali ha partecipato al progetto Twenties con la grande curiosità e la consapevolezza che la sfida in gioco fosse molto elevata, perché accompagnare un centro studi, un ente culturale nato nel Novecento, nella transizione verso il nuovo millennio, verso i nuovi linguaggi, e verso i bisogni delle persone che lo abiteranno e quindi prevalentemente quelli che oggi sono adolescenti e giovani adulti, è una sfida davvero importante per chi si occupa di partecipazione culturale. Riuscire ad attivare percorsi di collaborazione, anzi piuttosto di cooperazione, con organizzazioni costituite da giovani è certamente una novità significativa nel panorama delle organizzazioni culturali del XX Secolo, che alle volte invece soffrono un problematico passaggio generazionale del testimone. Questa cooperazione in Twenties è biunivoca, in essa i vantaggi sono reciproci: da una parte il Gobetti mette a disposizione il proprio patrimonio di saperi (culturali, scientifici, organizzativi) ma anche quello bibliotecario e archivistico; dall’altra le organizzazioni giovanili mettono in gioco il proprio capitale sociale e professionale: i linguaggi utilizzati, le relazioni con pubblici giovani, alcune pratiche consolidate. Ecco la cifra dell’innovazione culturale: un rapporto intergenerazionale sempre più consolidato, che agisce attraverso linguaggi nuovi, producendo un avvicinamento di pubblici giovani a temi novecenteschi che drammaticamente si ripropongono anche in questo secolo, dimostrandosi del tutto attuali.”

    In questi anni di progetto, due sono gli aspetti in crescita: un interesse per il Centro studi e per i temi gobettiani da parte delle nuove generazioni e il livello di consapevolezza del Centro studi verso le nuove forme e linguaggi di organizzazioni e realtà molto diverse, andando verso la realizzazione di nuovi approcci. Le alleanze con le organizzazioni giovani stanno proseguendo operativamente, traducendosi nella co-progettazione per individuare nuove risorse, all’interno di una cornice che si potrebbe definire una co-abitazione bilaterale di senso. Tali alleanze si traducono nella collaborazione per condividere con terzi il modello-approccio Twenties da scalare in altre esperienze.

    Sul piano della legacy del progetto, il Centro studi Piero Gobetti riformulando la sua postura nei confronti delle persone giovani, non più solo destinatari di un’eredità ma alleati nella transizione a nuovi linguaggi e nuovi rapporti sociali. Dal canto loro, le organizzazioni di giovani possono trovare nell’expertise del Centro Studi un alleato nella strutturazione della loro crescita, anche nei modelli gestionali e in quelli di funding mix e di sostenibilità. Officine Culturali, oltre a rafforzare le sue competenze di accompagnamento, sta godendo della co-progettazione del percorso acquisendo nuove prospettive riguardo le potenzialità delle alleanze strategiche con soggetti intermedi.

    Il progetto è raccontato, attraverso i volti, le immagini degli eventi e le voci di chi ha ideato, realizzato e collaborato in questo video. 

    Note