L’agire responsabile delle imprese per il territorio

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    In questi quasi due anni di pandemia abbiamo assistito ad una vera e propria gara di solidarietà da parte delle imprese che, oltre ad aver effettuato ingenti donazioni in denaro sui territori in emergenza, hanno mostrato prontezza e flessibilità nel convertire rapidamente alcune linee produttive, per adattarle alla produzione di camici, mascherine, gel igienizzanti, respiratori da donare agli ospedali. Emblematico è il progetto Dark Side che ha riunito il mondo imprenditoriale e quello scientifico e ha avviato un’attività di crowdfunding per “Milano Ventilatore Meccanico”, nuovo e più accessibile respiratore polmonare, progettato in soli sette giorni. 

    L’attenzione ai territori da parte delle aziende non è una novità. Moltissime sono le esperienze in Italia che testimoniano l’impegno delle imprese a partecipare attivamente a progetti di riattivazione e rigenerazione comunitaria mostrando una nuova consapevolezza su cosa significhi oggi essere socialmente responsabili.

    Imprese, comunità e luoghi verso obiettivi di sviluppo comuni

    L’azienda marchigiana Loccioni, ad esempio, considera la Responsabilità Sociale come la naturale concretizzazione dell’impianto valoriale e di senso su cui poggia il purpose aziendale, che mette al centro il benessere della collettività. La promozione della qualità della vita dell’intera comunità si manifesta attraverso progetti territoriali come “Flumen”, che vede coinvolti anche Regione Marche, Provincia di Ancona, Protezione civile e i cinque Comuni limitrofi. Il progetto nasce per il risanamento di un importante bene comune ambientale, il fiume Esino, messo in sicurezza e diventato, non solo fonte di energia idroelettrica per il territorio, ma anche un laboratorio per l’innovazione sociale, il design, la mobilità sostenibile e la progettazione paesaggistica, portata avanti nel rispetto dei valori identitari del territorio.

    Quello della Loccioni è un orientamento che deriva dalla consapevolezza che l’impresa vive e prospera se vitale e prospero è il territorio che abita, ed è sua responsabilità e interesse fare in modo che lo sia. D’altra parte, la dimensione comunitaria rappresenta un vero e proprio asset strategico che genera tanto più valore quanto più vi è un’interazione positiva e armonica tra impresa e territorio, due entità complesse il cui legame non può che essere interpretato in termini di convergenza verso obiettivi di sviluppo comuni.

    Supportare la comunità vuol dire anche aiutare concretamente le Organizzazioni del Terzo Settore nella realizzazione della propria mission di promozione del benessere e dell’inclusione sociale. Con queste finalità, il concorso “La casa ideale”, promosso da Leroy Merlin Italia, consente agli enti del non profit italiano di accedere, a costo ridotto, a prodotti utili per portare avanti la loro causa e rendere fruibili ed abitabili le strutture in cui operano; Comunità e Narrazione convergono invece nel progetto di storytelling territoriale di Birra Messina che racconta la “Sicilia delle meraviglie” attraverso le storie dei suoi protagonisti, tra cui due progetti di rigenerazione quali Periferica e Farm Cultural Park, che con passione e coraggio investono nelle potenzialità della propria terra.

    Altri esempi evidenziano una dimensione intenzionale dell’impresa volta a lavorare direttamente sui temi dell’innovazione sociale e della rigenerazione territoriale. Tra queste, Mutti Pomodoro che scende in campo con un’iniziativa di volontariato aziendale a supporto di Legambiente per la bonifica di alcune aree del comune di Montechiarugolo, in cui il gruppo ha la sede principale; a Baranzate su iniziativa del Gruppo Bracco e Fondazione Bracco, nasce Il Progetto InOltre, che attraverso il recupero di uno stabilimento industriale dismesso, ha creato un nuovo “centro” dedicato a cultura, servizi e imprenditorialità sociale, per abilitare la comunità ad intraprendere un percorso di cambiamento, attraverso un modello di rigenerazione basato su accoglienza, solidarietà e multiculturalità. Sulla stessa lunghezza d’onda si colloca il progetto Mug – Magazzini Generativi, nati dal recupero di uno spazio di 1750 mq da parte di Emil Banca – Credito Cooperativo, con l’obiettivo di creare un ecosistema di supporto per giovani, innovatori, talenti, startup e organizzazioni non profit a elevato impatto sociale, in modo da favorire la crescita del territorio emiliano. 

    Conferma questo rinnovato attivismo territoriale delle banche il caso di Illimity Bank, che ha dato vita alla Fondazione Illimity, con l’obiettivo di rigenerare asset immobiliari per destinarli a progetti con forte attenzione ai temi della sostenibilità ambientale e sociale.

    Società Benefit: la via dell’organizzazione economica al benessere collettivo

    L’anno del Covid ha visto nascere anche numerose Società Benefit, spinte dalla necessità di rivedere il loro modello di business alla luce di una sempre maggiore responsabilità nei confronti di persone, ambiente e comunità. I numeri riportati dal Sole24ore, relativi ad aprile 2021, attestano il raddoppio rispetto alle 511 registrate a marzo 2020. Le Società benefit sono società intenzionalmente responsabili, poiché la Responsabilità Sociale rappresenta il reale presupposto del loro agire, una caratteristica intrinseca del loro DNA, che permette di conciliare, anche dal punto di vista statutario, obiettivi economici e sociali facendoli convergere in un unico purpose. Tra queste, Chiesi Farmaceutici e Davines si sono alleate per dar vita al progetto “KilometroVerdeParma”, con il fine di creare aree verdi urbane e boschi permanenti negli spazi pubblici di Parma e Provincia. L’allargamento del progetto ha dato vita ad un consorzio sociale, al quale hanno aderito numerose altre imprese come Barilla, Mutti, Iren, Laterlite. Ma non è mancato nemmeno il coinvolgimento dei cittadini, che attraverso una raccolta fondi, sono diventati “azionisti” dell’iniziativa.

    Imprese coesive e il valore generativo delle relazioni

    Un’ulteriore esperienza che testimonia una concreta spinta al cambiamento, basata su una visione generativa dell’impresa è quella di Aboca, Società Benefit dal 2015. Con il suo modello d’Impresa Vivente opera prendendo le distanze da una logica estrattiva di valore, vedendo nel profitto non il fine ultimo, bensì il mezzo per attuare un sistema di crescita qualitativa che lega in senso circolare impresa, ambiente, salute e comunità. Imprese come Aboca, fautrici di un’economia civile e più a misura d’uomo, sono rappresentative di quell’ecosistema di realtà imprenditoriali, che presenta come cifra caratteristica la “coesività”. Come emerge dall’ultimo rapporto Symbola “Coesione è competizione”, le imprese coesive presentano elevati livelli di competitività poiché sono radicate nel territorio e, in piena sintonia con la vocazione e le energie dello stesso, operano stringendo dei forti legami con le comunità di appartenenza, in modo sostenibile, trasparente e responsabile.

    Ne è un esempio la Società Benefit ARCA Bio, fondata da Loccioni, Gruppo Fileni e Garbarini Srl, con l’obiettivo di rigenerare e rivitalizzare i territori delle valli marchigiane partendo dalla terra. Epicentro di questa smart valley, che si propone di ripristinare l’equilibrio tra uomo e natura, tradizione e innovazione, è l’Abbazia di Sant’Urbano. Oltre ad avere riportato alla luce il suo pregio culturale, l’Abbazia è diventata luogo di incontro con le comunità locali, per ripensare e progettare il futuro della Valle, investendo innanzitutto nei giovani e nella loro formazione e fornendo loro risorse e strumenti affinché prendano consapevolezza delle potenzialità del territorio. La forza del progetto ARCA è proprio la sua natura partecipativa, che lo rende un modello di riferimento per la valorizzazione e la rigenerazione delle aree interne, in grado di invertirne il trend di spopolamento.

    Altri casi interessanti di esperienza “a rete”, sono quelli di Falk Renewable, uno dei principali player nel settore delle energie rinnovabili, che per potenziare la supply chain e creare valore condiviso con le comunità locali, favorisce la partecipazione alla proprietà dell’impianto rinnovabile dei cittadini, costituitisi in soggetti collettivi dedicati allo sviluppo del territorio.

    Responsabilità sociale di territorio e nuovi modelli di governance

    La molteplicità di queste esperienze, che si collocano ben oltre la tradizionale CSR, contribuisce ad attivare dinamiche relazionali e produttive che rafforzano i sentieri di crescita delle comunità locali, vero fulcro dei progetti di Responsabilità socio – territoriale che, per essere veramente incisivi, come ci ricorda Paolo Venturi, necessitano di nuove governance sempre più orizzontali e partecipate, come quelle che caratterizzano, per esempio, le Alleanze di scopo. La natura trasversale e intersettoriale delle alleanze di scopo è in grado di connettere persone, idee e risorse e di moltiplicare energie e iniziative in favore di un modello di sviluppo socio – economico sempre più sostenibile e inclusivo. Un percorso senza dubbio complesso, ma che si è già messo in moto ed è riscontrabile in un numero crescente di esperienze in cui, come abbiamo visto, le imprese rivestono un ruolo sempre più proattivo. I dati di granter su Lo stato della filantropia in Italia confermano che 1 azienda ogni 2000 si impegna attivamente in CSR e a farlo sono anche le piccole e microimprese, delineando un agire responsabile che trova sempre più fondamento nelle loro motivazioni intrinseche.

    Scenari evolutivi di Corporate fundraising

    Con il post pandemia, e la crisi socio economica che ne è derivata con l’emersione di nuovi bisogni collettivi, capiremo se le strategie future di CSR posizionate sul territorio diventeranno leva stabile di nuove progettualità con il Terzo Settore. Di certo la sempre più diffusa cultura di Responsabilità Sociale declinata sul territorio apre nuovi scenari evolutivi per le organizzazioni non profit che cercano nel mercato delle imprese una sponda per il sostegno dei propri progetti. Oggi assistiamo ad un indebolimento del modello di fundraising fondato sulla logica dello scambio chiedere per ricevere che apre a nuove trame nelle quali gli intrecci della co-progettazione saranno il collante che terrà assieme comunità, progetti, interessi economici e impatti sociali. E le imprese saranno sempre più protagoniste di questo modello. Gli esempi citati mostrano una intraprendenza delle aziende verso il territorio sempre più marcata, talvolta con un intervento diretto come nel caso di Mutti, Gruppo Bracco e Illimity che agiscono senza nessun “braccio operativo”. Altre aziende come Loccioni, Aboca, Arca Bio, Falck Renewable, Chiesi Farmaceutici e Davines delineano una strategia volta al mettere al centro le comunità, con le loro esigenze di partecipazione e di azione diretta, dando forma a nuove alleanze e a nuovi soggetti comunitari (si veda il caso della società benefit (RI)generiamo (nata dalla collaborazione tra la Cooperativa Sociale Agricoltura Capodarco, l’Associazione Bricolage del Cuore, l’impresa sociale ConVoi Lavoro, la Cooperativa Liberitutti con il sostegno di Leroy Merlin Italia).
    Tutti scenari che mostrano una biodiversità di protagonismo territoriale che vede sempre di più assottigliato il confine tra organizzazioni for profit e organizzazioni non profit.

    (Immagine di copertina ph. charlesdeluvio da Unsplash)


    Bibliografia

    • Arca. Agricoltura per la rigenerazione controllata dell’ambiente, www.loccioni.com
    • Ecco MUG – Magazzini Generativi, 28-05-2021, www.emilbanca.it
    • Ferrarotti F. (1966), Idee per la nuova società, Firenze, Vallecchi, in M. Maffioletti, L’impresa ideale tra fabbrica e comunità. Una bibliografia intellettuale di Adriano Olivetti, Fondazione Adriano Olivetti – Collana intangibili
    • Imprese, boom delle società benefit. Raddoppiano nell’anno del Covid, Il Sole 24ore 26 – 06 – 2021
    • InOltre: uno spazio di inclusione e cura, un luogo di imprenditorialità sociale in periferia, www.fondazionebracco.com
    • Joint Research Centre European Commission, Time for Transformative Resilience: the COVID19 Emergency, www.ec.europa.eu 
    • Kilometroverdeparma: un progetto concreto e diffuso di riforestazione, www.kilometroverdeparma.org
    • L’impresa come sistema vivente: l’intelligenza naturale come guida nella gestione dell’impresa, www.aboca.com
    • La Casa Ideale. Leroy Merlin, verso la generatività, oltre la responsabilità sociale, www.csr.leroymerlin.it
    • La Sicilia si sente, www.birramessina.it 
    • Lo stato della filantropia in Italia Edizione 2021. Analisi, dati e trend su bandi, grants, fondazioni e aziende, www.granter.it 
    • Nasce fondazione Illimity, 16-06-2021 www.illimity.com
    • Persone, aziende, comuni e territorio, www.welfarebeatrice.it
    • Rapporto Symbola Coesione è competizione 2021,  Fondazione Symbola – Intesa Sanpaolo – Unioncamere, in collaborazione con Aiccon
    • Responsabilità civile d’impresa: la nuova sfida per le aziende ai tempi del Covid-19, www.civita.it
    • Venturi P., L’ascesa delle alleanze di scopo, 16-03-2021, www.vita.it

    Note