Tutta la vita davanti: festival di teatro per vecchi del futuro

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    Un nuovo festival teatrale targato SCARTI Centro di Produzione Teatrale d’Innovazione pensato “per vecchi del futuro”, primo tentativo di incontro e scambio organizzato dai giovani per i giovani. Si terrà a Il Dialma da venerdì 26 a domenica 28 maggio, a cura di Alice Sinigaglia, con l’intenzione di creare un luogo ospitale per artisti che desiderano sperimentare e che intendono rivolgersi alle giovani generazioni di spettatori.

    Il festival si aprirà venerdì 26 maggio alle ore 19 con Funerale all’Italiana di Benedetta Parisi e Alice Sinigaglia, un monologo che non vorrebbe essere un monologo ma celebrazione, un momento collettivo, un racconto condiviso da Eduardo alle memorie familiari, dall’antropologia alla religione. Si continua alle ore 20.15 con end-to-end, progetto di Andrea Dante Benazzo e Laura Accardo – vincitore dell’Open Call Residenza 2021 di Teatro in Quota, residenza Produttiva Carrozzerie | n.o.t. – in cui a partire dalla chat di una relazione sentimentale conclusa, luogo di un’intimità condivisa, si indagano le contraddizioni del linguaggio amoroso e della comunicazione digitale. Alle ore 21.15 tocca a Biancaneve e i sette nazi, un progetto di FanniBanni’s  (produzione Artisti Drama, finalista Premio Scenario 2021, regia e drammaturgia Nicoletta Nobile con Gabriele Anzaldi, Rocco Ancarola, Giorgia Iolanda Barsotti, Giorgia Favoti, dramaturg Giulia Trivero). Un lavoro che intende indagare nella storia originale di Biancaneve e delle varie versioni che ne sono state scritte. Cosa rimane di Biancaneve oggi, nelle storie, nelle pubblicità, nelle notizie di cronaca?

    Sabato 27 maggio la giornata si apre dalle ore 10.30 alle 17 con una Tavola rotonda sul lavoro culturale / nuove generazioni / linguaggi e poetiche contemporanee coordinata da Alessandro Iachino di Stratagemmi Prospettive Teatrali. Alle ore 18.30 da non perdere Apocalisse Tascabile con Niccolò Fettarappa Sandri, Lorenzo Guerrieri – produzione Sardegna Teatro, progetto ideato e scritto da Niccolò Fettarappa Sandri. Un atto unico eroicomico che con stravaganza teologica ricompone l’infelice mo-saico di una città decadente e putrefatta, specchio di una defunta condizione umana. Alle ore 21.30 da non perdere lo studio su Gargantua e Pantagruele – cronache di uno spettacolo gigantesco di Alice Sinigaglia / Elena Patacchini, in cui il pubblico viene accompagnato in un viaggio carnevalesco attraverso il magnifico, tra deformità e oscenità, come in un quadro di Bosch, provando a farci cambiare punto di vista su noi stessi e sul mondo.

    Domenica 28 maggio alle ore 11.00 si terrà la presentazione di Play The Critic!, giornalino cartaceo, esito dei laboratori di critica teatrale con gli studenti delle scuole superiori di La Spezia e Sarzana a cura di Stratagemmi Prospettive Teatrali. Alle ore 18 con si continua con Il mio corpo è come un monte del Collettivo EFFE / Giulia Odetto, con Daniele Giacometti e Lidia Luciani, aiuto regia e drammaturgia Antonio Careddu, progetto vincitore di Powered by REf 2021 coprodotto da Romaeuropa Festival e Mirabilia – International Circus & Performing Arts Festival. Attraverso l’uso di differenti tipologie di materiali visivi e sonori e alla loro giustapposizione, lo spettacolo agisce sulla percezione del corpo umano per far sì che possa essere visto come una montagna e percepito come tale, non solo nella for-ma, ma anche nell’essenza. Alle ore 19.15 debutta Io. Tu. Io e te. Tu ed io. Noi. Loro. Noi e Loro, coreografia e interpretazione di Alessandra e Roberta Indolfi, musica di Undular – Caterina Barbieri, drammaturgia di Diego Pleu-teri, una danza di corpi che cadono per cercare di stare al mondo. Alle 21.15 il festival si chiude con Opera Didascalica testo e regia Alessandro Paschitto, con Raimonda Maraviglia, Alessandro Paschitto e Francesco Roccasecca – progetto di Ctrl+Alt+Canc produ-zione Teatro di Napoli – Teatro Nazionale in coproduzione con Theatron Produzioni, Premio Leo de Berardinis 2021. In scena uno spazio vuoto, disallestito, nudo. Le luci di sala sono accese. Le casse sono spente, nessuna amplificazione. Chi è in scena non sembra neppure essersi cambiato. Dov’è lo spettacolo? Non riesce a cominciare. In Opera Didascalica l’incapacità di rappresentare si fa specchio di un’altra, più destabilizzante, incapacità: quella di vivere.

    Dal 26 al 28 maggio si terrà inoltre il workshop di comunicazione digitale social per amanti del teatro Under30 con Simone Pacini (fattiditeatro) Non Fare Stories!

    Note

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