Tropincantesimo, musica dance per tenere sveglie le coscienze

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    Questo articolo è stato originariamente pubblicato su Rolling Stone in basso per leggere il testo completo.

    Nella geografia della notte italiana, precisamente al Circolo Arci Fanfulla, nel cuore del Pigneto a Roma, si svolge uno dei principali rituali del clubbing italiano, Tropicantesimo, l’esempio odierno più importante e stimolante di come clubbing, performance e comunità (e con l’uscita di Tropicantesimo Session 1, anche produzione discografica) possano confluire in un contesto collettivo (chiamiamolo, se vi va, festa), costruendo un inedito linguaggio di corpi, suono, desiderio. Una festa indefinibile, in cui gli infiniti bagni di suono di Hugo Sanchez si mescolano con le performance e i live di Lola Kola, Egeeno e Gabor in una foresta di installazioni ambientali di Rocco Mago, dando vita ad un rito che è già culto tra chi si nutre di desiderio e suono.

    «Tropicantesimo nasce attorno al 2014/2015 al Fanfulla, un circolo Arci, uno spazio che non è un club e dove quindi possono nascere le situazioni meno prevedibili. Prima ancora che nascesse Tropicantesimo, prima ancora che nascesse la serata, noi abbiamo iniziato a frequentarci in Pescheria, uno spazio-studio che abbiamo preso per portare dischi e immaginare sperimentazioni sonore. Lì passavamo le domeniche in chill-out, ad ascoltare pezzi, suonando cose assieme. Semplicemente abbiamo voluto riproporre quel mood in una festa, trasformando il Fanfulla in una giungla, stravolgendo il locale con piante, rami, alberi lasciati incolti nel terzo paesaggio agli angoli della città», ci racconta Hugo Sanchez, storico dj della scena romana nonché una delle menti e dei corpi di questo «collettivo di artisti e artiste di varie forme, musicali e visuali, d’installazione del suono». Maestro del djing e ambasciatore italiano del supremo rallentato, l’arte di suonare i vinili alla velocità sbagliata a rallentarne le pulsazioni calorose dei bassi, Hugo è tra coloro che hanno messo «il proprio corpo a disposizione del suono», andando a formare con i performer Lola Kola, Egeeno, Gabor e Rocco Mago un collettivo artistico che non ha eguali in Italia.

    Note

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