Lo stato delle cose, nel mercato cinematografico contemporaneo, è relativo a un’ormai costante attesa di uno o più Messia in grado di salvare un’industria in gravissima crisi.
Con la chiusura del 2022, si è chiesto ancora a James Cameron di fare un miracolo con gli incassi di Avatar – La via dell’acqua, provando a raggiungere i successi già ottenuti dal regista canadese con Titanic e con il primo Avatar, così da dare respiro alle sale di tutto il mondo.
Da nazione a nazione, però, la situazione è spesso diversa: mentre in Francia si è assistito a una grande ripresa post-Covid del cinema in sala, tanto che alcune prestigiose testate francesi parlano di una vera e propria “resilienza” (giusto per usare un termine spesso di moda in questi anni), in Italia gli incassi hanno avuto numerose settimane semplicemente sconcertanti.