Il porno non è un contenuto. È una sostanza. E come tale deve essere controllato, sostiene la sedicenne Isabel Hogben.
Avevo dieci anni quando ho guardato un porno per la prima volta. Mi sono ritrovata su Pornhub, in cui mi sono imbattuta per caso e dove sono tornata per curiosità. Il sito non prevede alcuna verifica dell’età, nessun requisito di identità, nemmeno un messaggio che mi chiede se ho più di 18 anni. Il sito è facile da trovare, impossibile da evitare ed è diventato un rito di passaggio frequente per i ragazzi della mia età.
Dov’era mia madre? Nella stanza accanto, ad assicurarsi che mangiassi ogni giorno nove frutti e verdure di colore diverso. Era attenta, quasi un genitore elicottero, ma io trovavo comunque il porno online. Lo stesso hanno fatto i miei amici.
Oggi ho 16 anni e i miei coetanei soffrono di una dipendenza da quella che molti chiamano “la nuova droga”. Il porno è il disastroso sostituto dell’intimità tra la mia generazione senza sesso e afflitta dall’ansia.
Immagine di copertina di Isabelli Pontes su Unsplash