Come l’architettura urbana ha influenzato la libertà delle donne di vivere senza uomini

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    I nuovi centri culturali sono spazi di confronto, di scontro e di trasformazione. Il lavoro che svolgono è inestimabile ma è necessario fare di più per sostenerli. Farlo significa superare gli ostacoli economici e pratici che li hanno limitati fino ad ora: dobbiamo condividere strumenti, conoscenze ed esperienze. Abbiamo bisogno di una presa di coscienza collettiva. Vogliamo unire le forze con tutti i nuovi centri culturali d’Italia. Compila il nostro questionario e raccontaci chi sei.


    Questo articolo è stato pubblicato in lingue inglese su Verso, clicca sul pulsante in fondo per leggere l’orginale.

    Leslie Kern spiega come l’architettura abbia influito sul femminismo:

    “Alla fine degli anni ’90, un boom edilizio a Toronto iniziò a ricostruire radicalmente lo skyline della mia città natale.

    Allo stesso tempo, secondo il marketing aggressivo da parte degli sviluppatori urbani, questi nuovi condomini erano pronti a ricostruire radicalmente le relazioni delle donne con la casa e la città, in modi che potrebbero rappresentare la fine dell’amore – almeno il tipo eterosessuale monogamo.

    Cosa c’era dietro questa audace affermazione? Anche se c’erano voluti alcuni anni per capirlo, gli addetti all’industria hanno finalmente capito che le donne single acquistavano condomini a un ritmo sorprendente.
    I livelli di proprietà delle donne single erano sempre stati molto inferiori a quelli delle donne sposate e degli uomini single. Improvvisamente, qualcosa di diverso era nell’aria, e non era amore. Non il tipo di amore che porta al matrimonio e ad una casa in periferia, comunque.”

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