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Gli esseri umani custodiscono un dono evolutivo incredibile: una capacità immaginativa agile che può trasformare in un istante una prospettiva che guarda a pochi secondi nel futuro ad una che guarda agli anni, addirittura i secoli a venire. In un momento potremmo star riflettendo su un botta & risposta a dei messaggi, quello dopo stiamo pensando a risparmiare per la nostra pensione o piantare degli alberi perché i posteri ne possano godere. Siamo degli esperti in acrobazie temporali. Che, alla fine, facciamo davvero uso di questo dono, questo è un altro discorso.
Non è mai stato urgente come oggi poter far affidamento sulla nostra abilità di pensare a lungo termine, che si tratti di aree come la sanità pubblica (come pianificare per la prossima pandemia all’orizzonte), di avere a che fare con i rischi della tecnologia (come le armi autonome letali controllate da un’intelligenza artificiale), o di confrontarci con la mianccia di una crisi ecologica in cui intere nazioni si siedono attorno a un tavolo battibeccando circa i loro interessi a breve termine mentre il pianeta brucia e le specie scompaiono. Allo stesso tempo, le imprese non riescono a guardare oltre il prossimo trimestre, siamo dipendenti dalle news 24/7 e non riusciamo a smettere di comprare oggetti compulsivamente.