Franco Fabbri (San Paolo, 1949) è un musicista e musicologo italiano.
Dal 1966 al 2012 è stato chitarrista, cantante e compositore negli Stormy Six, gruppo che nel 1980 ricevette un Premio della critica discografica tedesca per l’album Macchina maccheronica come miglior disco rock dell’anno davanti ai Police. Oltre a otto album con il gruppo, Fabbri ha inciso anche lavori di musica elettronica e sperimentale (Domestic Flights e Luci). In tempi più recenti ha presentato in concerto e registrato brani di Sokrátis Málamas, Nikos Xidákis e altri autori dell’éntechno greco, insieme a Érrico Pavese, Antonio Zanuso e Cesare Picco.
Come musicologo, Fabbri ha pubblicato saggi sul rapporto tra musica e tecnologia (Elettronica e musica, 1984, con un’introduzione di Luigi Nono); sulla musica come fenomeno sociale e culturale (L’ascolto tabù, pubblicato nel 2005, e Il suono in cui viviamo, ristampato e ampliato nel 2008 per i tipi de il Saggiatore), sull’analisi della canzone (in Fabrizio De André. Accordi eretici e Mina. Una forza incantatrice e nell’Enciclopedia della musica Einaudi), sulla storia della popular music (Around the clock. Una breve storia della popular music, 2008) e sui generi musicali, pubblicati in vari libri e riviste internazionali. La sua vicenda personale (incluse le attività accademiche e professionali) e quelle del gruppo musicale del quale ha fatto parte sono narrate in Album bianco (l’ultima edizione aggiornata e illustrata è del 2011).
È stato tra i fondatori (1981) e due volte chairman (1985-1987 e 2005-2007) della IASPM (International Association for the Study of Popular Music).
Insegna all’Università di Torino (Popular music e Culture e tecniche del suono e della musica) e tiene il corso di Elementi di economia dei beni musicali all’interno del corso di laurea in Informatica musicale all’Università degli Studi di Milano. Insegna anche Storia della popular music e Storia delle forme e dei repertori musicali al Conservatorio di Parma, e tiene corsi e seminari allo Ied (Milano) e al CESMA (Bioggio, Svizzera). Tiene regolarmente conferenze e seminari in Italia e all’estero (i più recenti in Spagna, Gran Bretagna, Francia, Germania, Finlandia, Lituania).
Fa parte della redazione di Musica/Realtà e del comitato scientifico della collana Le sfere (LIM), delle redazioni di Popular Music (Cambridge University Press) e Radical Musicology, ed è co-editor insieme a Goffredo Plastino della collana Routledge Global Popular Music, per la quale ha curato, sempre con Plastino, il volume Made in Italy: Studies in Popular Music (2014).
Ha collaborato, come critico musicale, con diverse testate (L’Unità, Il Sole 24 ORE, {{CnDiario}}), e scritto sulle pagine milanesi de la Repubblica. È stato uno dei conduttori storici del programma Radio Tre Suite.
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