Dobbiamo per forza vendere le nostre città?
Rigenerazione urbana tra flussi globali e cultura locale

Martedì 4 Ottobre all’Università degli Studi Milano-Bicocca (aula 310 – dipartimento di sociologia e ricerca sociale) dalle 15.00 alle 17.00 si terrà un incontro con Marianna D’Ovidio, Serena Vicari, Ilaria Giuliani, Giovanni Semi, Davide Agazzi, Annibale D’Elia e Bertram Niessen sui rapporti tra la rigenerazione urbana e i flussi del capitale internazionale, e in particolare sulla possibilità di raccogliere una serie di casi in cui la rigenerazione urbana sia avvenuta attraverso canali diversi e abbia ridato forza al tessuto urbano invece di sfilacciarlo.

L’esigenza di trovarsi a ragionare in modo libero e informale su questo tema è nato dalla ricerca di Marianna D’Ovidio e dal dibattito scatenato da un suo articolo pubblicato sul nostro Almanacco. Ecco come lo racconta lei:

Il 26 luglio le pagine di CheFare ospitano un mio intervento intitolato “Dobbiamo per forza vendere le nostre città” in cui mi chiedo se e fino a che punto la rigenerazione urbana attraverso la cultura debba passare necessariamente per flussi di capitale globale (vedi Bilbao, tanto per fare un esempio noto a tutti).
Con la pubblicazione del pezzo ho lanciato anche una proposta: una raccolta di casi in cui la spinta rigenerativa urbana passa attraverso canali alternativi al capitale internazionale, che non degeneri il tessuto urbano, ma lo rinforzi, che non escluda ma includa.
Il pezzo ha generato un interessante dibattito, che vorremmo far crescere e trasformare in qualcosa di concreto.

d-ovidio-bicocca-20161004

Le foto sono state scattate a Taranto da Marianna d’Ovidio

martedì 4 ottobre dalle 15.00 alle 17.00

Dobbiamo per forza vendere le nostre città?

Dobbiamo per forza vendere le nostre città?
Rigenerazione urbana tra flussi globali e cultura locale

Martedì 4 Ottobre all’Università degli Studi Milano-Bicocca (aula 310 – dipartimento di sociologia e ricerca sociale) dalle 15.00 alle 17.00 si terrà un incontro con Marianna D’Ovidio, Serena Vicari, Ilaria Giuliani, Giovanni Semi, Davide Agazzi, Annibale D’Elia e Bertram Niessen sui rapporti tra la rigenerazione urbana e i flussi del capitale internazionale, e in particolare sulla possibilità di raccogliere una serie di casi in cui la rigenerazione urbana sia avvenuta attraverso canali diversi e abbia ridato forza al tessuto urbano invece di sfilacciarlo.

L’esigenza di trovarsi a ragionare in modo libero e informale su questo tema è nato dalla ricerca di Marianna D’Ovidio e dal dibattito scatenato da un suo articolo pubblicato sul nostro Almanacco. Ecco come lo racconta lei:

Il 26 luglio le pagine di CheFare ospitano un mio intervento intitolato “Dobbiamo per forza vendere le nostre città” in cui mi chiedo se e fino a che punto la rigenerazione urbana attraverso la cultura debba passare necessariamente per flussi di capitale globale (vedi Bilbao, tanto per fare un esempio noto a tutti).
Con la pubblicazione del pezzo ho lanciato anche una proposta: una raccolta di casi in cui la spinta rigenerativa urbana passa attraverso canali alternativi al capitale internazionale, che non degeneri il tessuto urbano, ma lo rinforzi, che non escluda ma includa.
Il pezzo ha generato un interessante dibattito, che vorremmo far crescere e trasformare in qualcosa di concreto.

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Le foto sono state scattate a Taranto da Marianna d’Ovidio

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