Il fatto che internet non sia uno spazio sicuro per organizzarsi non è un segreto per le attiviste femministe. A causa della pandemia e delle diverse forme di isolamento si è registrato un netto aumento dei casi di violenza sulle donne e le persone LGBT+. Durante questo periodo, le femministe si sono servite della rete per mantenersi in contatto, organizzarsi e contrattaccare, offrendo sostegno e accompagnamento fondamentali alle persone superstiti di violenza di genere. Ma non solo: oltre a questo aspetto, l’uso della rete e dei suoi strumenti — in particolare Zoom, WhatsApp e le applicazioni dei social media — è aumentato durante la pandemia poiché consente alle persone di sentirsi connesse, trascorrere tempo insieme, svagarsi e molto altro. Ovunque, i server internet sono stati sovraccarichi di utenti, e le homepage dei nostri social riempite di eventi live, chiamate Zoom e applicazioni per momenti sociali collettivi online.