Oltre il binomio Stato-Mercato, perché il futuro del Paese passa per il rilancio dell’economia sociale

Scarica come pdf

Scarica l'articolo in PDF.

Per scaricare l’articolo in PDF bisogna essere iscritti alla newsletter di cheFare, completando il campo qui sotto l’iscrizione è automatica.

Inserisci i dati richiesti anche se sei già iscritto e usa un indirizzo email corretto e funzionante: ti manderemo una mail con il link per scaricare il PDF.


    Se inserisci il tuo indirizzo mail riceverai la nostra newsletter.

    image_pdfimage_print

    Questo articolo è stato originariamente pubblicato su Linkiesta. Clicca il pulsante in basso per leggere il testo completo.

    Nelle situazioni di incertezza radicale tipiche dei momenti di crisi sono le idee (più che le istituzioni o le organizzazioni) a orientare il cambiamento.

    Idee in grado di misurarsi con trasformazioni economiche e sociali già in atto da tempo e che la pandemia ha accelerato. Tra queste idee, una visione dei rapporti tra pubblico e privato che si discosti dai binari di una divisione dei compiti in cui il bene comune è responsabilità esclusiva dello Stato e l’interesse generale per definizione non può essere perseguito da organizzazioni private.

    L’economia sociale smentisce questa dicotomia e la sua funzione andrebbe presa sul serio in una prospettiva di ricostruzione del Paese.

    Note

    Clicca qui per leggere l’articolo completo