L’Italia ha bisogno di una nuova biografia culturale: insieme a Il Saggiatore e con il supporto di MiBAC e SIAE e il loro progetto ‘Per Chi Crea’, abbiamo BAGLIORE, un programma di 6 residenze artistiche per scriverla — una delle residenze si terrà a Civitella Casanova tra i panorami di Pollinaria, un concetto di rigenerazione dell’ambiente rurale nel mezzo di un’azienda agricola ultra-centenaria.
Si tratta di un luogo in cui le attività agricole, di ricerca artistica e di tutela ambientale si intersecano in un complesso agrario fortemente eterogeneo dove natura selvaggia e coltivata convivono con sedimenti antichi di civiltà rurale. BAGLIORE offre 6 borse di residenza a 6 scrittrici e scrittori under 35 residenti in Italia — 5 mesi di programma, 15 giorni di residenza artistica a 1.600€ lordi di contributo.
Le candidature sono aperte fino al 4 ottobre e per aiutare i candidati a scegliere meglio e a raccontarsi meglio, abbiamo chiesto ai nuovi centri culturali che ospiteranno BAGLIORE di dirci, secondo loro, che tipo di persona sarebbe la più adatta a raccontare le loro iniziative.
Continuiamo con Gaetano Carboni, da Pollinaria a Civitella Casanova.
Vuoi saperne di più sui nuovi centri culturali? Nella nostra colonna di ricerca I Nuovi Modi di Fare Cultura ne abbiamo intervistati a decine.
Cosa accade nel tuo centro culturale?
Pollinaria si è compiutamente delineata nel 2007, quando abbiamo aperto gli spazi di una delle nostre masserie alla progettualità di artisti provenienti da tutto il mondo con i quali condividiamo una visione di futuro dove arte, scienza, agricoltura e pensiero ecologico si fondono insieme per dare forma a idee e costruire modelli di vita armonica tra l’essere umano e l’ambiente. Il focus principale è concentrato sulla ruralità contemporanea e ad essa fa riferimento sia attraverso modus operandi che coinvolgono attivamente la comunità locale sia mediante approcci più introspettivi o basati su una narrazione fantastica.
Cerchiamo di dare nutrimento e struttura ad uno spirito neo-rinascimentale di conoscenza, senza confini disciplinari, orientato a delineare possibilità di reinvenzione della natura umana attraverso un metodo che implica processi di filtrazione e assimilazione della grande varietà di forme di vita circostanti. La nostra ricerca si sviluppa in modo sinergico con le attività agricole e con luoghi e avvenimenti naturali anche al di fuori dell’azienda, nel più ampio spazio dell’Abruzzo dei parchi e dei territori montani, così come promuove varie espressioni di interazione con comunità agricole e artistiche attive a latitudini spesso molto distanti.
Qual è il tuo candidato ideale?
Fin dal principio, cerchiamo di mantenere viva l’idea di un gruppo di lavoro capace di riflettere lo spettro di interesse del progetto. Allo stesso modo, tracciamo costantemente la mappa di individualità e collettività con le quali poter condividere nel tempo ed estendere la visione di Pollinaria.
Ovunque troviamo il germe di un sapere che abbia rotto le maglie delle discipline, dunque potenzialmente sconfinato, e che sia allo stesso tempo sorretto da grande potenza immaginativa, lì gettiamo a capofitto il nostro interesse. Unitamente a ciò, cerchiamo volontà solennemente guerriere, creativamente eroiche nelle loro attitudini a presidiare la vita sulla Terra; menti protese verso nuove formule del rurale e, più ampiamente, verso nuove prospettive di integrazione tra il genere umano e le altre forme del vivente.