Vieni a Molto Presto, la nostra 2 giorni di conferenze in Triennale sui nuovi centri culturali

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    Dove hai assistito all’ultimo concerto che ti è davvero piaciuto? Qual è il punto di ritrovo più classico della tua compagnia di amici? A chi chiederesti se volessi organizzare un qualsiasi tipo di evento che ti azzarderesti a definire ‘culturale’?

    Ci sono ottime probabilità che la risposta a tutte queste domande sia la stessa: nuovi centri culturali — il pane quotidiano di cheFare da più di 7 anni e ora i protagonisti di Molto Presto: prospettive d’azione dei nuovi centri culturali, una 2-giorni di conferenze alla Triennale di Milano sui nuovi centri culturali che si terrà il 18 e il 19 ottobre.

    Parleremo delle contraddizione del mito della ‘comunità’,  del rapporto dei nuovi centri culturali con le industrie culturali tradizionali; discuteremo di soldi e faremo una terapia di gruppo per i nuovi centri culturali di Milano.

    L’evento è completamente gratuito e ogni incontro sarà trasmesso in streaming, ma quello che non riusciremo a trasmettere è la forza di incontrare, tutti nello stesso posto, chi sta impegnando gran parte del suo tempo per far funzionare questo ecosistema — Oggi, per cheFare, i nuovi centri culturali e le loro comunità sono una delle ossature civiche dell’Italia.

    I nuovi centri culturali sono il luogo di incontro di reti, comunità e organizzazioni nate in risposta alla crisi economica del 2008. Portano avanti pratiche culturali collaborative basate sulla partecipazione e sull’attivismo, nelle città e nelle campagne, al Sud come al Nord, costruendo spazi di confronto.

    I nuovi centri culturali sono makerspace, biblioteche sperimentali, luoghi rigenerati, community hub e residenze d’artista: sono presidi fondamentali della sperimentazione dei linguaggi, delle passioni civili e dell’attivismo di base. Sono attraversati da centinaia di migliaia di persone, eppure costituiscono un mondo ancora in parte poco conosciuto, poco studiato e poco raccontato.

    cheFare, agenzia di trasformazione culturale, invita attivisti, ricercatori, scrittori, artisti, operatori culturali e policy maker a Molto Presto, prospettive d’azione dei nuovi centri culturali: 2 giorni di riflessione e dibattito sui nuovi centri culturali e sul loro ruolo nel tessuto culturali e civico italiano. Per ogni informazione scrivi un messaggio alla pagina Facebook di cheFare o contattaci a mail@che-fare.com.

    SCOPRI IL PROGRAMMA DI MOLTO PRESTO

    VENERDÌ 18 OTTOBRE

    Mitologia e pratica dell’attivazione di comunità: possibilità e limiti dell’idea di “community”
    Sala Agorà — INCONTRO A INVITI (11.00 / 13.00)

    Più il mondo diventa complesso più aumenta la necessità di capire come far stare insieme persone, luoghi, progetti, comunità. Per questo, community management e community building sono divenute pratiche dai contorni quasi mitologici: tutti le inseguono ma pochi sanno cosa vogliono dire.

    Una discussione con 4 dei principali attivatori di comunità in Italia per comprendere insieme possibilità e contraddizioni del concetto di ‘community’.

    Parteciperanno Matteo Brambilla (Gogol & Company), Roberto Covolo (Comune di Brindisi), Erika Mattarella (Bagni Pubblici Via Agliè) e Francesca Rendano (Mamusca).

    Molto Presto: i nuovi centri culturali come esperimenti di ribellione quotidiana
    Sala Lab (15.00 / 16.00)
    I nuovi centri culturali richiedono elementi di rapidità e praticità per poter essere innescati. Questi stessi elementi tornano in altri contesti di ribellione costruttiva: ultimo quello di Greta Thunberg — un movimento globale che ci dimostra come è stato possibile spingerci fuori dalla nostra comfort zone.

    Una conversazione insieme a Ezio Manzini per discutere di quattro linee di sperimentazione per mettere alla prova le pratiche di ribellione costruttiva: i nuovi centri culturali come acceleratori, come community hub, come comunità di luogo e come agenti nella e della complessità. Può esistere un movimento dei nuovi centri culturali?

    Parteciperà Ezio Manzini.

    XX(I)° secolo: nuovi centri culturali e industrie culturali
    Sala Agorà (16.30 / 18.00)
    I nuovi centri culturali crescono accanto ai settori che da sempre costituiscono la vita culturale dei territori, come la musica, il cinema, il teatro, l’editoria. Come si sviluppano i rapporti tra questi mondi? Quali sono le opportunità di crescita culturale e professionale?

    Una tavola rotonda con figure, che attivando connessioni e contrabbandando competenze, operano al confine tra i due mondi.

    Parteciperanno Guido Casali (Il Cinemino), Rodrigo D’Erasmo, Gianluca Segale e Francesca Risi (Germi – luogo di contaminazione), Marta Inversini (Fondazione Arnoldo e Alberto Mondadori e Laboratorio Formentini), Andrea Minetto (Comune di Milano) e Oliviero Ponte Di Pino (ateatro).

    Oltre l’ecosistema: terapia di gruppo per Milano e i nuovi centri culturali
    Sala Agorà (18.00 / 19.30)

    Milano sta cercando di trovare una nuova posizione nelle geografie culturali europee: da città della moda e del design a città della cultura a 360°. Negli ultimi anni sono stati fatti molti passi avanti, ma sono molti i progressi ancora da compiere: tra questi, lo sviluppo della piena consapevolezza dell’esistenza di una rete di nuovi luoghi nei quali decine di migliaia di persone sperimentano con l’arte, la cultura e la partecipazione.

    Una discussione con nuovi centri culturali e istituzioni per capire insieme cosa serve e chi può fare cosa.

    Parteciperanno Costantino Bongiorno (WeMake), Andrea Capaldi (Mare culturale urbano), Filippo Cecconi (Santeria Toscana 31), Danilo Dajelli (Gogol & Company), Agata de Laurentiis (Il Cinemino), Valentina La Terza (BASE Milano), Marco Minoja (Comune di Milano – Cultura) e Francesco Purpura (Rob de Matt).

    SABATO 19 OTTOBRE

    La cultura non sono solo quattro mura: politiche e finanziamenti dei nuovi centri culturali in Italia
    Sala Agorà — INCONTRO A INVITI (10.30 / 13.00)

    Come si costruiscono le politiche per i nuovi centri culturali? Quali sono gli attori che possono aiutarne la crescita, e all’interno di quali disegni strategici?

    Un incontro tra esponenti di alcune delle principali istituzioni che stanno mettendo in atto politiche innovative riguardo ai nuovi centri culturali.

    Parteciperanno Sandra Aloia (Compagnia di San Paolo), Roberto Covolo (Comune di Brindisi), Annibale d’Elia (Comune di Milano – Economia Urbana e Lavoro), Roberto Ferrari (Regione Toscana), Roberta Franceschinelli (Fondazione Unipolis) e Isabella Menichini (Comune di Milano – Cultura) e Ledo Prato (Mecenate90).

    Simboli, relazioni, estetiche, ambienti: la curatela dei nuovi centri culturali
    Sala Agorà (15.00 / 17.00)

    Gli spazi dei nuovi centri culturali si trasformano in luoghi grazie alle esperienze che li animano. Parlare di curatela non è un’opzione, ma una necessità.

    Una tavola rotonda con chi, in luoghi e modi diversi, sta alzando la posta in gioco nella ricerca e nella proposta dei contenuti.

    Parteciperanno Filippo Andreatta e Virginia Sommadossi (Centrale FIES art work space), Martina Angelotti (Careof), Gregorio De Luca Comandini (NONE collective), Manuella Gama Malcher e GianMaria Di Pasquale (Saturnalia, Macao).

    Letture collaborative: ‘Dove. La dimensione di luogo che ricompone impresa e società’ (Egea) di Paolo Venturi e Flaviano Zandonai
    Sala Lab (17.30 / 19.00)

    “Una delle conseguenze della globalizzazione – solo in apparenza paradossale – è quella di aver fatto risorgere l’importanza della dimensione territoriale e comunitaria: oggi sono i territori, i quartieri e le periferie, i luoghi privilegiati dove si sperimentano le innovazioni sociali da cui provengono gli impulsi più significativi allo sviluppo e al benessere.”

    Una conversazione aperta sulla rigenerazione del locale e sulle contraddizioni che questo ritorno sta facendo emergere a partire da una lettura fondamentale sul tema.

    Parteciperanno Flaviano Zandonai (Euricse) e Marianna D’Ovidio (Università degli Studi di Milano-Bicocca).

     

    Note