Che cos’è SassiScritti

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    SassiScritti è un’associazione culturale impegnata a promuovere teatro, musica e scrittura anche in un territorio ruvido come quello dell’Appennino. Azzurra D’Agostino risponde alle 15 domande di cheFare per la rubrica I nuovi modi di fare cultura.
    Per leggere le altre interviste clicca qui.

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    Perché SassiScritti si chiama così?
    Dai sassi scritti, pietre precristiane che si trovano in Appennino. Hanno significati molteplici e stratificato attraverso i secoli.

    Quando è nato?
    Nel 2006.

    Dove?
    A Porretta Terme, in provincia di Bologna.

    Perché?
    Nel direttivo, fin dall’inizio, la convinzione che la cultura fosse un elemento portante delle comunità è stata forte. Viviamo sull’Appennino, terreno solitario e impervio, molto difficile: il desiderio di condivisione si è concretizzato naturalmente in un’associazione.

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    L’importanza di essere piccoli a Pieve di Roffeno. Foto di Guido Mencari, gentilmente concessa dal fotografo. ©Guido Mencari

    Che fate?
    Organizziamo festival (L’importanza di essere piccoli, musica e poesia), laboratori residenziali di teatro, scrittura, illustrazione (InRitiro), rassegne per bambini (Sassolini) e altri eventi culturali.

    La cosa più importante che avete fatto
    Il festival L’importanza di essere piccoli.

    Perché è la più importante?
    Perché ha un richiamo nazionale anche se è un festival itinerante realizzato nelle frazioni più sperdute dei comuni montani tra Bologna e Pistoia. Siamo ormai arrivati alla IX edizione che si terrà tra il 1° e il 4 agosto 2019: è la dimostrazione che fare le cose con cura e senza paura porta del bene. L’importanza di essere piccoli riassume la nostra identità.

    Qual è l’elemento più innovativo del festival?
    La convinzione che la poesia, le persone, la musica, l’arte e i luoghi non siano elementi separati tra loro, e tanto meno separati dal mondo.

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    L’importanza di essere piccoli a Castelluccio. Foto di Guido Mencari, gentilmente concessa dal fotografo. ©Guido Mencari

    Come intendete la cultura con L’importanza di essere piccoli?
    Osiamo proposte artistiche anche complesse e le destiniamo a un pubblico estremamente misto in luoghi semi abbandonati: da questa audacia scaturiscono incontri che a partire dalla cultura diventano elemento sociale, visione di una possibilità di stare insieme nel mondo.

    Quali sono le sue ricadute sociali?
    Le persone si incontrano davvero, i borghi abbandonati acquistano nuova luce, la poesia e i linguaggi “minori” escono dai recinti.

    Con SassiScritti si mangia?
    Non tanto.

    Come fate a stare in piedi?
    Lavoriamo tanto e ci paghiamo poco: immagino si chiami passione.

    Qual è l’ostacolo più grande che volete superare?
    Proprio questo: le nostre economie sono troppo ridotte rispetto al lavoro che che facciamo.

    Fate parte di un network più grande di voi?
    Siamo affiliati ad ARCI fin dalla nostra fondazione.

    Cosa avete intenzione di fare per un futuro migliore?
    Vogliamo aprire sempre di più alle iniziative per bambini e continuare a leggere molta poesia. Per farlo dobbiamo riuscire a ottenere di più dalle istituzioni.

    Guarda uno dei video del festival L’importanza di essere piccoli 2018



    Immagine di copertina: Azzurra D’Agostino nel borgo di La Scola durante L’importanza di essere piccoli 2018. Foto di Guido Mencari, gentilmente concessa dal fotografo. ©Guido Mencari 

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