«Il design può essere una forza liberatrice che aiuta le persone a vivere per riunirsi o uno strumento di controllo ed esclusione». Frase ardua da comprendere sul momento, ma assolutamente condivisibile se si considera che tutto quello che usiamo, dal computer allo spazzolino da denti, fino alla caffettiera, sono oggetti di design ideati da un uomo, bianco. Ed è qui che si inserisce la frase di Ellen Lupton grafica, curatrice, scrittrice, critica ed educatrice, nota per il suo amore per la tipografia. Lupton è titolare della cattedra di design “Betty Cooke & William O. Steinmetz” al MICA (Maryland Institute College of Art) e curatrice senior di design contemporaneo al Cooper Hewitt, Smithsonian Design Museum di New York.
Per trattare la questione dall’interno, Lupton ha scritto “Extra Bold. Una guida femminista inclusiva antirazzista non binaria per graphic designer” insieme agli autori Farah Kafei, Jennifer Tobias, Josh A. Halstead, Kaleena Sales, Leslie Xia e Valentina Vergara. Un testo accattivante sin dalla copertina e che nelle sue 232 pagine analizza, spiega e ripensa – anche con l’ausilio di grafici e illustrazioni di Jennifer Tobias – i principi e le pratiche del design e insieme sollecita una sua nuova visione corale, dando anche consigli pratici su come licenziarsi, fare coming out al lavoro, introdurre i propri pronomi preferiti o scrivere una lettera di presentazione. Il volume in Italia è uscito con traduzione e la nota politica di Isabella Borrelli per Quinto Quarto Edizioni.