400.000 punti per Milano: arte partecipata al quartiere Adriano

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    Il 14 Aprile 2018 oltre 500 persone hanno preso parte ad una performance di arte partecipata lunga 10 ore nel Quartiere Adriano di Milano. Abitanti del quartiere, studenti di accademie ed università ed amici di cheFare da tutta Milano si sono riuniti per produrre collettivamente l’opera Reminiscenze/Reminiscences di Kevin van Braak.

    Un intero piazzale popolato di tavoli. Ad ogni tavolo per tutto il giorno si sono alternate almeno quattro persone intente a disegnare, conversare, bere, mangiare, ascoltare musica.

    arte, adriano

    Foto di Lizha Beltran

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    Foto di cheFare

    Perché l’opera era costituita dai tavoli stessi. O meglio dal processo che ha portato le persone a colorarli per tutta la giornata. O, meglio ancora, dall’atto di fiducia necessario a passare sui tavoli l’intera giornata senza avere un’idea precisa di quello che sarebbe venuto fuori.

    Come sono stati ottenuti i tavoli? Tre immagini sono state stampate su pannelli di grandi dimensioni (oltre 2,5x 3,5 metri) e trasformate in reticoli optical composti da cerchietti.

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    Foto di Lizha Beltran

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    Foto di cheFare

    arte, adriano

    Nella foto Kevin van Braak (a sinistra), ideatore di Reminiscences. Foto di Paola Tarroni

    arte, adriano

    Foto di Paola Tarroni

    400.000 cerchietti, per la precisione. Ogni pannello è poi stato diviso in sei tavoli montati su gambe e distribuiti nello spazio esterno di CARGO-High Tech – negozio di design, caffetteria e spazio culturale del quartiere – attorno ad un palco.

    Abbiamo chiesto ai partecipanti di metterea  disposizione il loro tempo come atto di fiducia sulla base del percorso costruito nei mesi con il percorso Civic Media Art. Senza sapere nulla sulla natura di immagini che – trasformate in cerchietti, poste in orizzontale e viste a distanza ravvicinata – erano assolutamente indecifrabili.

    Quando i primi pannelli sono stati completati e posti in verticale l’immagine occultata tra i cerchietti è divenuta improvvisamente visibile, ed è partita una gara tra gruppi per finire i tavoli e comporre l’immagine definitiva. In palio un premio improvvisato: le magliette serigrafate da Kevin con le frasi della sua prima opera per Quartiere Adriano (tra le quali l’ambitissima “sto da Dio”).

    Nel frattempo, sul palco allestito con la scuola di musica del quartiere (Sonomusica) si sono succedute le performance di personaggi iconici che vivono in quartiere (come Claudio Daiano, autore di “Sei bellissima “ e di “l’Isola di Wight”; Lilias e Annalisa – duo di jazz e lirica; P&P Project, progetto etno prog; Aitskebefenai; Zelie Adjo; Duo Nat & Teo) e che abbiamo portata da  Milano (il dj di musica classica d’BEETH; il dj performer LoStraniero – vecchi dischi e vecchi giradischi; i vincitori del terzo premio cheFare Tournée da Bar; Matteo Saltalamacchia di Buka).

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    Nella foto, da sinistra a destra: Michele Rho (radio Raheem), Jack the Smoker, Masamasa e Andrea Daniele Signorelli.
    Foto: cheFare

    E poi, visto che di collaborazione si è ragionato per tutto Civic Media Art, abbiamo chiesto ad una serie di amici di dirci la loro a proposito delle luci e delle ombre della collaborazione, tra arte, città e spazi pubblici: Andrea Daniele Signorelli, Radio Raheem, Jack the smoker, Masamasa, Davide Lorenzo Palla, Annibale d’Elia, Aldo Bonora, Davide Agazzi, Silvia Tarassi, Cristiana Cabodi, Federica Verona, Daniele Bucci, Zoe Romano, Noemi Satta e il Console Generale Johan O. Verboom.

    Johan O. Verboom, Console generale del Regno dei Paesi Bassi in Italia

    Nella foto Johan O. Verboom, Console generale del Regno dei Paesi Bassi in Italia. Fotografia di cheFare

    Tra i partecipanti c’erano anche le studentesse e gli studenti della Scuola di Terapeutica Artistica di Brera, che hanno realizzato un laboratorio per bambini legato ai temi della città, e che hanno realizzato la documentazione della giornata assieme alle studenresse e gli studenti del Master MEC dell’Università Cattolica, che ci aiuteranno invece a raccontare il progetto nei mesi a venire.

    Ma cosa era rappresentato, alla fine, nei tre pannelli?

    Reminiscenze/Reminiscences di Kevin van Braak mette in relazione la storia recente con il presente e mostra le trasformazioni violente del quotidiano causate dai conflitti armati.

    Le immagini rappresentano tre città che sono state sfigurate dalla guerra prima che fossero bombardate: quasi cristallizzate in una dimensione iconica, da cartolina.

    La prima immagine fa riemergere una storia dolorosa vicina agli abitanti della zona nord della città: si tratta della scuola Francesco Crispi di Gorla, comune adiacente a Crescenzago (oggi una parte di Quartiere Adriano), colpita il 20 Ottobre del 1944 dai bombardieri alleati per errore. Le bombe scaricate sul quartiere uccisero più di seicento persone; la scuola venne colpita proprio nel momento in cui alunni e maestri correvano verso il rifugio sotterraneo: morirono più di 200 persone, principalmente bambini. Dell’edificio rimane memoria in un monumento ed in una sola foto, oggi archiviata negli archivi del Comune di Milano ed utilizzata da Kevin van Braak per Reminiscenze/Reminiscences.

    La seconda e la terza immagine vengono dalla Siria: sono le città di Homs e Damasco, rase al suolo dai bombardamenti della guerra civile siriana che dal 2011 colpiscono il territorio ed i suoi abitanti.

    Homs, di cui si hanno le prime notizie storiche nel I° secolo avanti cristo, è stata capitale di imperi e centro culturale importantissimo. Oggi è, in gran parte, un cumulo di macerie. Damasco è una città vecchia di 4 mila anni, oggi segnata in modo indelebile dalla guerra civile siriana.

    arte, adriano

    Foto di Paola Tarroni

    Storie e territori lontani, nei quali tuttavia l’elemento comune sono le vittime civili: alla luce dell’esodo di milioni di persone che dall’inizio della guerra siriana si sono allontanate dalle loro terre, l’opera di Kevin van Braak invita a leggere il loro arrivo in Europa come la conseguenza di quella stessa violenza che le nostre città hanno vissuto durante la Seconda Guerra Mondiale.

    Nell’happening di quartiere abbiamo cercato di costruire uno spazio trasversale, non specialistico, per mescolare cultura alta e cultura bassa e favorire riflessioni individuali e collettive. Il carattere minimale, pulito, quasi grafico del medium scelto da Kevin van Braak ha dato unità e forza formale all’operazione, realizzando uno spostamento – o uno spaesamento – di esperienza e di significato tra la gradevolezza di un sabato pomeriggio passato con gli amici sotto il sole di primavera e la drammaticità della guerra.

    La cura quasi ossessiva che è stata necessaria per riempire i 400.000 cerchietti – così come gli inevitabili “errori” manuali dei partecipanti – sono un segno lasciato nel tempo del Quartiere Adriano, prima ancora che nel suo spazio. Un gesto che è stato allo stesso tempo meditativo, intimo, colloquiale e relazionale

    Le tre parti che compongono Reminiscenze/Reminiscences sono esposte inalcuni luoghi-chaive del quartiere:

    presso CARGO-High Tech, via privata Meucci 43 (città di Homs);
    presso il Centro Anziani Cascina San Paolo, Via Trasimeno 41 (scuola Francesco Crispi del quartiere Gorla – Milano);
    presso il Circolo Famigliare Romeo Cerizza, Via Privata Antonio Meucci (città di Damasco).
    Civic Media Art è un percorso internazionale di arte pubblica che si inscrive nel programma Lacittàintorno di Fondazione Cariplo, realizzato con il sostegno di quest’ultima, dell’Ambasciata e Consolato del Regno dei Paesi Bassi in Italia e del Mondriaan Fonds oltre a quello delle case editrici Bao Publishing, Il Saggiatore, Iperborea, Minimum Fax, NN Editore; del marchio di agricoltori biologici Alce Nero e dell’Istituto Italiano di Fotografia.


    Immagine di copertina di Lizha Beltran

    Note