Sono stati pubblicati i risultati del bando Scena Unita, cheFare ha supportato la valutazione dei partecipanti

La pandemia ha messo il settore culturale, e in particolare quello dello spettacolo dal vivo, in ginocchio. Le conseguenze su tutta la filiera produttiva, composta principalmente da lavoratori indipendenti e piccole imprese, sono state disastrose.

In questo contesto è stato istituito il bando di Scena Unita per dare un concreto e immediato aiuto a chi ne aveva più bisogno. Scena Unita è un fondo privato, promosso da Fondazione Cesvi in collaborazione con La Musica Che Gira e Music Innovation Hub, che ha come obiettivo principale la ripartenza del mondo dello spettacolo attraverso progetti e idee innovative.

In sette mesi il Fondo è riuscito a raccogliere 4.780.000€ coinvolgendo oltre 150 artisti e più di 100 realtà aziendali. I contributi, assegnati a fondo perduto, sono stati destinati a tutti gli enti di diritto privato, le associazioni, le cooperative, le organizzazioni non profit, le fondazioni, le imprese, le reti, le partnership e le forme associative che con le loro idee e progettualità hanno dimostrato di saper meglio rispondere ai cambiamenti di scenario in atto. Nel corso di questa settimana, sono stati pubblicati i risultati – per cui cheFare ha dato supporto nella valutazione dei partecipanti, oltre che nello sviluppo dei criteri.

In questo momento di crisi del settore culturale, il bando Scena Unita è stata una prima risposta, venuta dal basso per provare a supportare il settore delle live performance. Il bando ha rappresentato per molti anche l’occasione per cimentarsi in una progettazione – per alcuni anche co-progettazione – che rispondesse a dei requisiti formali.

La vera sfida legata al settore è sviluppare sempre più forme di finanziamento che possano dare maggiori prospettive nel tempo ai progetti e omogenea distribuzione su tutto il territorio nazionale.

Infatti molti soggetti hanno fatto appello per la prima volta allo strumento del bando partecipando in maniera chiara e puntuale alle domande attraverso una proposta progettuale che, sebbene non presentasse necessariamente un format innovativo ha dato particolare attenzione alla sostenibilità economica e ambientale e, in parte, anche ad un’apertura intergenerazionale tra l’offerta culturale e il team di lavoro.

Ora, la vera sfida legata al settore è sviluppare sempre più forme di finanziamento che possano dare maggiori prospettive nel tempo ai progetti e omogenea distribuzione su tutto il territorio nazionale.
La strada è ancora lunga ma questa prima occasione di finanziamento ha evidenziato come l’elemento di partnership e la coprogettazione siano ormai caratteristiche imprescindibili da considerare all’interno delle future proposte culturali

I criteri di assegnazione dei finanziamenti sono stati elaborati dal comitato tecnico scientifico di Scena Unita, all’interno del quale ha preso parte anche Bertram Niessen, direttore scientifico cheFare. cheFare è partner di Scena Unita per il sostegno e la realizzazione di progetti futuri, con l’obiettivo di creare un punto di riferimento e di mutuo aiuto per il mondo dello spettacolo.