Contesto
Durante il periodo pandemico, agli adolescenti è stato chiesto di rinunciare alla socialità e alla presenza nello spazio pubblico. Questo è avvenuto in una fase della loro vita in cui la socializzazione e l’affermazione di sé nella collettività sono passaggi fondamentali per la crescita. Con la riapertura delle scuole e la ripresa della socialità, a Milano sono emerse con forza due tendenze opposte. Da un lato, si è registrato un aumento esponenziale dell’ansia sociale e un certo grado di ritiro dalla vita sociale: secondo l’ISTAT, nel periodo post-pandemia il 50,5% degli studenti delle scuole secondarie ha indicato una riduzione significativa nella frequentazione degli amici (ISTAT, 2022). Dall’altro lato, si osserva una rinnovata presenza di gruppi di ragazzi, che i luoghi tradizionali di aggregazione faticano maggiormente a coinvolgere in modo positivo rispetto a prima. L’aggregazione e la socialità tendono sempre di più a radicarsi nella dimensione della prossimità e del quartiere, verso cui sembra crescere il senso di appartenenza. Tuttavia, nelle situazioni di maggiore rischio di esclusione sociale, il quartiere rischia di diventare l’unico orizzonte possibile entro il quale agire e vivere lo spazio pubblico.