Nel settore culturale i nomi delle professioni, delle pratiche, perfino degli spazi di lavoro sono spesso usati in modo incerto. Questa incertezza è terreno fertile per alcune cattive abitudini: dallo sfruttamento del lavoro sotto la patina di un job title altisonante al confezionamento di progetti virtuosi solo sulla carta. Chiarire il significato delle parole è un modo per dare dignità ai lavoratori e ai mestieri, alle loro pratiche e ai loro spazi.
Il 25 gennaio 2019 alle 18.30, presso gli spazi di LaClaque a Genova, ‘Nube di Parole’ — il progetto di CheFare, WeMake, Centro Studi del Presente e Polo del ‘900 nato per chiarire il senso di alcune parole del lavoro culturale contemporaneo – presenta la terza voce enciclopedica del lavoro culturale del futuro nata da un processo partecipato di co-scrittura: #CommunityHub.
INTERVENGONO:
– Serena Bertolucci è direttrice del Palazzo Ducale Fondazione per la Cultura di Genova — dopo essersi formata all’Università degli Studi di Genova, si specializza in Museologia all’Università Cattolica di Milano. Ha pubblicato numerosi contributi sul tema della casa-museo, concentrandosi soprattutto sull’interpretazione del patrimonio.
– Roberto Covolo ha esperienze di studio e ricerca sui temi dello sviluppo locale, della sostenibilità ambientale e dei processi partecipati. Dal 2007 al 2011 ha lavorato per Bollenti Spiriti, il programma della Regione Puglia per le politiche giovanili. Dal 2012 coordina le attività di ExFadda L’officina del Sapere, un ex stabilimento enologico a San Vito dei Normanni che vuole trasformare nello spazio culturale più bello della Puglia.
– Marianna D’Ovidio è una sociologa, ricercatrice al Dipartimento di Scienze Politiche dell’Università di Bari, Aldo Moro. Studia i legami di innovazione sociale e creatività analizzandone i legami con lo sviluppo locale, in particolare nelle città. Il suo ultimo libro è “The creative city does not exist. Critical essays on the creative and cultural economy of cities”.
Moderazione a cura del team di Nube di Parole.
Nube di Parole è realizzato con il sostegno di Compagnia di San Paolo – #CSP_innovazionecivica e in partnership con WeMake, Polo del ‘900 e Centro Studi del Presente.