La cultura può essere uno strumento di cura? E in quale modo cura e cultura possono essere strumenti di rigenerazione di territori fragili?
Se ne parla nel volume “La cultura cura”, a cura di Noemi Satta, esperta di innovazione culturale, a partire dall’esperienza Magnete, un luogo nella periferia nord orientale di Milano nato per i giovani e per progetti nei quali la dimensione culturale è leva per la cura di tessuti sociali attraversati dall’iperdiversità (generazionale, di genere, provenienza geografica, background migratori, condizioni lavorative, abitative, ecc.). Un esempio positivo sulla storia di resistenza e rinascita di un quartiere incompiuto, nato in sinergia con diverse organizzazioni.
Ne discute la curatrice con Guido Cavalli, Presidente Magnete, Emanuel Ingrao, Founder & CEO di Shifton, studio di design per l’innovazione sociale, Cristina Chiavarino, direttrice Area Arte e cultura della Fondazione Cariplo, e Roberta Franceschinelli, Project manager Fondazione Unipolis.
La presentazione si terrà da Magnete, in via Adriano 107, venerdì 17 novembre alle ore 18.00.
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Immagine di copertina di Krists Luhaers su Unsplash