cheFare parteciperà, con la presenza di Valeria Verdolini, alla V edizione del Festival della rigenerazione urbana organizzato da Lama, cooperativa e impresa sociale, a Firenze, venerdì 29 Settembre.
Il festival è un luogo in cui chiedersi il perché e il come dei cambiamenti, destinata a professionisti, operatori, amministratori, practitioners, studenti e accademici, cittadine e cittadini, con prospettive, competenze e punti di vista differenti, capaci di restituire senso alla complessità.
L’incontrò dal titolo “Città della notte: economia, cultura, socialità e sicurezza” si terrà venerdì 29 settembre dalle 17.30 alle 20.00 alla Manifattura Tabacchi, in via delle Cascine, 35. Parteciperanno in qualità di speaker Lutz Leichsenring (Press spokesman Clubcommission Berlin), Emily Clancy (Vicesindaca con delega Città della notte, Comune di Bologna), Cosimo Guccione (Assessore con delega Città della notte, Comune di Firenze) e Simone d’Antonio (Lead Expert URBACT network Cities After Dark). L’incontro sarà moderato da Valeria Verdolini di cheFare.
Nelle agende pubbliche la notte viene spesso derubricata a movida, o – peggio – a malamovida. Eppure è nelle notti e negli spazi ad essa dedicati che da sempre si sono formate produzioni culturali e subculturali capaci di attivare relazioni, scambi, economie.
Come si configura un diritto alla città per tutte e tutti in ogni momento della giornata? Di cosa parliamo quando parliamo di economia della notte? Cosa possiamo imparare dalle esperienze locali e internazionali? In che modo ragionare di notte significa ragionare anche di città, turistificazione, relazioni sociali e comunità? Come possono le amministrazioni locali uscire dalle logiche emergenziali e progettare (e governare) un diritto alla città nelle ore notturne?
L’incontro vuole esplorare queste problematiche partendo dalle esperienze concrete di alcuni contesti italiani e dall’esperienza berlinese, per provare ad offrire un’analisi della notte, la sua economia, le sue microfisiche, non solo in termini allarmistici ma anche valorizzando le molte ricchezze che quel tempo di vita può offrire ai territori.
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