Quali sono le nuove parole chiave per interpretare la realtà delle aree interne e cambiare la percezione di territori “minori”? Quali sono i preconcetti da scardinare per liberare nuove risorse e ripensare il rapporto tra grandi e piccoli centri? Un’intervista a Simone D’Alessandro, sociologo dell’Università Gabriele D’Annunzio di Chieti Pescara e coordinatore di una interessante ricerca sviluppata con Hubruzzo (Fondazione Industria Responsabile) dal titolo “50 visioni comuni”. Tra il nascere di nuove economie e di pratiche di neopopolamento, il tentativo di comprendere come costruire una prospettiva relazionale dello sviluppo locale.
“Fare sviluppo locale – sottolinea D’Alessandro – non significa necessariamente avere successo, ma agire in base ad una visione.” Alcuni oggi parlano di restanza, altri di neopopolamento, altri di ritornanti. Al di là delle diversità di approccio, queste persone devono avere una visione in cui far lavorare il pubblico, il privato e il non profit, anche in una logica di negoziazione.”
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