Lecce, una città che non è più solo barocca

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    Questo articolo è stato originariamente pubblicato su Il Giornale dell’Architettura clicca il pulsante in basso per leggere il testo completo.

    Forse voi saprete che la Firenze del Barocco – come la chiamò il Gregorovius – è una città gentile, d’affabile parlata, patria di un barocchetto che la fa simile a una città spagnola. E forse non sapete altro”. Così Cesare Brandi apre il suo capitolo su Lecce in Pellegrino di Puglia, e non ci stupisce che una città cosi peculiare rimanga impressa a tutti per uno dei suoi tratti storicamente più distintivi, soprattutto dopo che fin dagli anni ’90 la forte intenzionalità della pubblica amministrazione ha portato, con un lungo lavoro di riqualificazione urbana, restauro dei beni immobili, illuminazione e pedonalizzazione, il centro storico al suo massimo splendore. Per cui quando negli ultimi anni la Puglia ha iniziato a vivere il suo momento d’oro, premiata nelle classifiche internazionali da colossi come Lonely Planet, National Geographic e “New York Times”, Lecce era già lì pronta con le sue facciate seicentesche, la sua pietra gialla ripulita e le sue strade luminose ad accogliere i turisti. Ma non di soli turisti vive una città e non di solo centro storico,  e “Lecce Social Housing” ci ha fatto capire che qualcosa sta cambiando.

    Note

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