Per quanto l’industria dell’intrattenimento abbia ancora i piedi saldi tra le colline di Los Angeles e tra i grattacieli di Midtown, ci sono spie che ci dicono che non esiste più un mondo culturale che vede i prodotti a stelle e strisce come unico modello. Se guardiamo i film premiati all’Oscar nell’ultimo quindicennio abbiamo, tra i più apprezzati, produzioni e regie non-statunitensi, da Alejandro Iñárritu a Danny Boyle, da Michel Hazanavicius a Guillermo del Toro, Da Yorgos Lanthimos ad Alfonso Cuarón, e poi sempre più presenza asiatica, dal coreano Parasite all’americanissimo Nomadland, ma diretto da Chloé Zhao.
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