Evidentemente l’invito lanciato da CHEAP a Venezia a “Disobbedire con generosità” (dal titolo del libro del progetto di arte pubblica recentemente edito da People) è stato colto: a San Giacomo dell’Orio sul tavolato che circonda un cantiere, un poster di 20 metri si rivolge a chi attraversa il campo, chiedendo se pensa di avere diritto alla propria comunità e ricordando una cosa molto semplice – non saranno i soldi a salvare la città.
Altrove, in Campo San Tomà, altri manifesti parlano di diritto alla città, spazio pubblico, comunità.
CHEAP da dieci anni rivendica per tuttə un diritto alla città che è soprattutto il diritto a deciderne e a cambiarla; interviene sul paesaggio urbano con manifesti che aprono conversazioni pubbliche sulla pelle della città; non teme di guardare allo spazio pubblico con uno sguardo politico, intuendo i meccanismi di privilegio che escludono intere comunità dalla città, sulla base del genere, della classe e della razza.
L’intervento di poster art che si è manifestato nella notte in Campo San Giacomo dell’Orio invita a salvaguardare lo spazio pubblico, a sottrarre la città abitata da logiche finanziarie e di rendita, custodire e ricostruire luoghi comunitari e di relazione, condividere pratiche politiche e estetiche.
Lo fa riprendendo una conversazione pubblica sul destino della città che a Venezia non si mai fermata.
Immagine di copertina di Daniil Onischenko su Unsplash