Questo articolo è stato originariamente pubblicato su Wired Italia.
I sistemi di videosorveglianza stanno diventando una realtà sempre più diffusa. Anche in Italia, dove la sperimentazione con il riconoscimento facciale procede. Negli ultimi mesi Como ha spinto molto in questa direzione, diventando una delle realtà urbane più avanzate nel suo utilizzo. In particolare, il modo in cui la città lombarda ha scelto, installato e attivato sistemi di riconoscimento facciale è emblematico per comprendere come la tecnologia stia prendendo piede da diversi punti di vista: tecnici, burocratici e di attenzione ai diritti.
Wired ha ricostruito la genesi del sistema di riconoscimento facciale, il ruolo delle aziende private che hanno fornito la tecnologia e della scarsa attenzione generale rivolta alle ripercussioni in termini di diritti e privacy. A testimonianza di questo ultimo aspetto, in particolare, vi è un provvedimento del Garante della privacy, Antonello Soro nei confronti del Comune di Como, dal quale emerge che mancano le basi legali per installare il sistema di riconoscimento facciale.