L’eccentricità dello sguardo sul mondo, la Rassegna Generazioni 2022

Un attore, un ex-magistrato, un collettivo di street artists, un giornalista, una scrittrice, un rapper, un critico musicale e una karateka: saranno loro i volti di Generazioni, la rassegna che a settembre percorrerà le province autonome di Trento e di Bolzano. Da Giovo a Borgo Valsugana, passando per Merano e i due capoluoghi, in cinque date Generazioni illuminerà luoghi, temi, realtà sociali, dispiegando tutta la curiosità che è la matrice di questo progetto coreografato dalle cooperative Young Inside e Inside. La rassegna Generazioni accompagna e dà respiro al bando omonimo che si è chiuso lo scorso aprile, con la selezione di dieci progetti pronti a realizzarsi in tutto il territorio.

Chiave di questo percorso (oltre ai sostenitori, Alperia e Fondazione Sparkasse) è la sponda istituzionale, con un ruolo attivo di entrambe le amministrazioni provinciali, della regione, assieme ai comuni coinvolti. Fatto non scontato, sia per la gelosa e straordinaria autonomia di cui tutti gli attori istituzionali godono e interpretano al meglio, sia per un passato complicato dove sono sepolte le tante cicatrici tra comunità e territori. Il che fa capire l’entusiasmo di Giorgio Leonardi, vicepresidente della Regione Trentino – Alto Adige/ Südtirol, qui dove la parola “Regione” ha un’architettura assolutamente peculiare rispetto al resto del Paese: «Generazioni è l’esempio lampante di come riscoprire quartieri, valli e borghi, con l’obiettivo di favorire il protagonismo giovanile e utilizzare in chiave innovativa l’arte e la cultura per creare un nuovo umanesimo». Il che significa anche il potenziale che esprime Generazioni nell’alimentare di nuovi significati sociali e culturali un’altra parola-chiave, “autonomia”.

Ma torniamo alla rassegna. Che non è un festival, sottolineano gli organizzatori, «perché il termine “festival” è legato molto all’idea di eventi che si accendono e si spengono, mentre qui è un lavoro continuo di dialogo e di ascolto fra la dimensione istituzionale e le realtà sociali, con cui progettiamo ogni aspetto delle iniziative, un lavoro corale e site-specific insomma», sottolineano Barbara Fruet e Francesca Viola, della cooperativa Young Inside. Inoltre, aggiungono, «la parola “rassegna” ha un di più di modestia, un tratto gentile su cui vuole far perno dall’inizio alla fine».

Dunque, a guardar bene, è come si sviluppa il processo la vera scommessa di questa macchina culturale: alla fine, la rassegna sembra appunto una mappa, un foglio di lavoro su idee e pratiche che prendono forma in ogni luogo toccato. «Forse dovremmo trovare parole nuove per questo tipo di progettazione», riflettono. Lo stesso titolo della rassegna, per l’edizione 2022, dà ragione al metodo e alla messa a fuoco inclinata: Eccentrici. Cucire relazioni fuori dal comune. L’obiettivo, dicono gli organizzatori, è proprio «la possibilità di ripensare il rapporto con i territori e con le persone che li abitano e li attraversano, costruire legami che connettano comunità, epoche e generazioni differenti».

Si inizia il 4 settembre, Rifugio Malga Sauch nella trentina Giovo: in questa cerniera fra due valli, l’anfiteatro naturale del grande prato ospiterà l’attore romano Valerio Aprea che sarà impegnato in un monologo sul nostro rapporto con l’ambiente naturale e la deriva dell’Antropocene. Tre giorni dopo sarà la volta di Merano, in Alto Adige/ Südtirol: al Centro Giovani Tilt si assisterà a un inedito dialogo tra l’ex-magistrato Gherardo Colombo e il collettivo di street-artists Guerrilla Spam. Il 9 settembre Generazioni farà tappa nella riqualificata Piazza San Vigilio a Bolzano, con un talk tra Paolo Trincia, ideatore del celebre podcast Veleno e la scrittrice Veronica Raimo. Il 13, al Caffè letterario la Bookique di Trento si potrà ascoltare «un racconto hip hop»: il rapper marchigiano Claver Gol racconterà la poetica della strada, in attesa del suo prossimo album Questo non è un cane, in uscita a settembre. Infine, la settimana dopo, il 17, a Borgo Valsugana la scena sarà tutta per Sara Cardin, la tenace e pluripremiata karateka veneta.

Cosa hanno in comune tutte queste voci? «L’eccentricità dello sguardo sul mondo e il fatto di inserirsi in uno specifico percorso che ciascun luogo sta compiendo», sottolinea Francesca Viola. Ecco perché Generazioni è così singolare e così corale. Ed è per questo, aggiunge, che «alla fine i veri direttori artistici sono i territori, non noi».

Così, a Merano il dialogo tra Gherardo Colombo e i Guerrilla Spam non è casuale, ma nasce da un lungo impegno tra i più giovani e le riflessioni sui nodi tra legalità, città e spazio pubblico. Riflette Luigi Cirimele, dell’associazione BeYoung: «La street art per molto tempo ha avuto un’accezione negativa, espressione di degrado e di illecito giovanile, oggi è celebrata come una forma d’arte: questo ci insegna a leggere i fenomeni con più attenzione, complessità e curiosità».

Il talk fra l’ex-magistrato milanese e gli artisti toscani, diventati famosi per le pratiche di affissioni non autorizzate e gli interventi di muralismo pubblico, si annuncia dunque come un evento sorprendente, ma in realtà emerge davvero da ciò che si vive e si sperimenta nel territorio. L’iniziativa si svolgerà nella sala del dopolavoro a Sinigo, «un quartiere dipinto da sempre come complicato e marginale, ma che in realtà è vivace e partecipato», racconta Tania Della Gala, che lavora da sei anni per l’associazione La strada/der Weg, una Onlus attiva qui fin dal 1978. Complice la densità di case popolari e la concentrazione di giovani di seconda generazione, l’etichetta della “periferia difficile” è dura da cancellare. Riflette Luigi Cirimele: «Lo stesso dibattito pubblico che da settimane viviamo a Merano sulle baby-gang dovrebbe trovare altri modi per essere guardato e compreso. A volte, più che segnali criminali certi fatti si rivelano richieste di attenzione».

E così tra tensioni sociali e amore per il rap, «vi è attesa per veder dialogare un uomo di legge e un gruppo di writers, forti della loro fama», continua Tania Della Gala.

Un altro caso emblematico è quello di Borgo Valsugana. Il racconto che farà Sara Cardin della sua straordinaria carriera sportiva e la sua battaglia contro i disturbi alimentari attirerà media e curiosi. Ma il suo arrivo nella cittadina trentina nasce da una lunga semina. «Da anni Borgo ha investito molto sulla propria vocazione socio-sportiva, convinti come siamo che abbia grandi potenzialità per sviluppare servizi e politiche sociali, in particolare a favore dei giovani – ci dice l’assessore Luca Bettega – Per questo il lavoro comune con il team di Generazioni in questi anni è stato così prezioso, riuscendo a portare in primo piano il mondo dello sport assieme a un profondo respiro sociale: al di là dell’impatto mediatico, ogni personaggio ha lasciato un messaggio molto ispiratore, profondo, universale». Qui, infatti, sono passati nelle scorse edizioni Sandro Campagna, allenatore della nazionale pallanuoto, l’alpinista Tamara Lunger e la triatleta Veronica Yoko Plebani.

«Gli ospiti che invitiamo alle rassegne di Generazioni sono degli strumenti preziosi – sottolinea Barbara Fruet – Grazie alla loro storia e alla loro voce, ascoltano e cuciono uno spazio di relazioni e di energia positiva del luogo che li accoglie». «La cultura ha tante declinazioni e un ruolo speciale – riflette Francesca Viola – Può essere infatti l’elemento chiave che crea inclusione, partecipazione e benessere; nelle sue forme più ibride può rivitalizzare le comunità e promuovere scambi generativi tra persone e contesti, essenziali per portare nuova linfa e vitalità, contaminazione e crescita». Non a caso è proprio la sinfonia semantica che sprigiona la parola Generazioni.

Generazioni è organizzato dalle cooperative sociali Young Inside e Inside in collaborazione con Mercurio Società Cooperativa e con il sostegno delle Province autonome di Bolzano e Trento e della Regione autonoma Trentino – Alto Adige/Südtirol. Gli sponsor ufficiali sono Alperia e Fondazione Cassa di Risparmio di Bolzano