Non riesci a concentrarti? Ecco come farcela nell’era digitale

Nel suo nuovo libro, Attention Span: A Groundbreaking Way to Restore Balance, Happiness and Productivity, la professoressa di informatica dell’UC Irvine Gloria Mark condivide due decenni di ricerche su come la tecnologia abbia influenzato la nostra capacità di concentrarci al lavoro e a casa – e su come possiamo iniziare a recuperare questa abilità.

Lei ha condotto uno studio che ha dimostrato che, nel 2004, l’impiegato medio passava da un compito all’altro ogni 2,5 minuti. Nel 2012, la frequenza era di 75 secondi e nel 2022 di 45 secondi. Come siamo arrivati a questo punto?

Le persone hanno gradualmente trascorso sempre più tempo utilizzando la tecnologia, e la tecnologia rende difficile concentrarsi perché fornisce infinite distrazioni esterne. Gli smartphone ci danno accesso a nuove schermate in continuazione e cose come messaggi di testo o e-mail ci distolgono dal compito che stiamo svolgendo in un determinato momento. Ma le distrazioni esterne non sono gli unici gravi problemi di un mondo ormai sempre più frenetico e digitale. Gli esseri umani sono intrinsecamente motivati ad auto-interrompersi, il che significa che abbiamo costantemente l’esigenza di fare qualcos’altro. Quindi, anche se disattiviamo tutti i segnali sonori o visivi attorno a noi, il solo fatto di sapere che possiamo interrompere l’attività in corso in qualsiasi momento per andare online o controllare i social media è difficile da ignorare.

 

Immagine di copertina di Pawel Czerwinski su Unsplash